Regia di Victor Kossakovsky vedi scheda film
vivono esattamente agli antipodi, ma cosa cambia? documentario strano che ricorda più un'installazione viva open air, piuttosto che un documentario le cui immagini sembrano più quadri dipinti con tempo e fatica che istantanee da cartolina. l'uomo non centra, ma centra sempre. anche come figurina sullo sfondo magari capovolto o a testa in giù in confini labili che confondono facilmente l'occhio umano, abituato a vedere ciò che vede di solito e disabituato al senso dell'insolito o della meraviglia. se anche non si fossero presi la briga di tradurre coi sottotitoli sarebbe stato esattamente lo stesso. non importa sapere cosa si dicono una madre e una figlia sul lago baikal o cosa rimprovero un uomo solitario in patagonia ai propri gatti. come del resto non serve a nulla sapere cosa dicono le persone inquadrate mentre l'occhio del regista passa per le vie disastrate di un quartiere popolare di shangai. ci sono posti che sono esattamente agli antipodi di altri, solo che invece di lava che gorgoglia alle hawai, ci sono elefanti che gravitano pericolosamente intorno al negozio di una signora. l'occhio resta affascinato dagli accostamenti non azzardati del regista e intanto vaga spensierato per il mondo lontano da guerre e disastri pensando a quanto bello può essere il nostro pianeta.
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