Regia di Michele Placido vedi scheda film
Durante una rapina organizzata dal latitante italiano Luca Argentero, gli uomini del commissario Mattei (Daniel Auteuil: il nome è un omaggio a Melville) sono neutralizzati da un cecchino, Mathieu Kassovitz. La cui avvocatessa, ex amante, viene fatta a pezzi da un serial killer. Saranno mica costretti, poliziotto e fuciliere/rapinatore, a collaborare per scoprire il feroce assassino? Rutilante come al solito, Michele Placido sbarca a Parigi e si dedica al polar con le facce giuste (al solito maestoso Olvier Gourmet) e le atmosfere nero pece. Come spesso capita ai film del regista, è la troppo satura sceneggiatura (in questo caso scritta da Cédric Melon e Denis Brusseaux) a creare confusione. Si intrecciano tre storie: quella di Kasso, le gesta del serial killer (ma si capisce quasi subito chi è) e una terza legata alla morte del figlio di Mattei, “corpo speciale” in Afghanistan. Carne al fuoco tantissima, se si aggiungono gli accenni alla liaison d’amore fuorilegge tra Argentero e Violante Placido, per 89 minuti di film. E tuttavia il divertimento non manca, perché Placido sa girare bene le scene d’azione (ottima la camminata finale di Gourmet con Auteuil che spara dal tetto) e ci mette cuore, avvolgendo di tonalità melodrammatiche molte situazioni. Il regista si ritaglia uno squisito cameo con la signora della porta accanto, non accreditata ma adorabilmente armata.
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