Regia di Michele Placido vedi scheda film
A Parigi il commissario Mattei (Auteuil) mettere in scacco la banda che ha collezionato, impunita, una serie di rapine. Tutto sembra essere stato studiato alla perfezione, ma un cecchino (Kassovitz, vero mattatore del film) manda a monte il piano. Una volta catturato il malvivente, il commissario punta sul gioco di tradimenti e ritorsioni interni alla banda che sembra un nido di vipere, cercando di fare collaborare il criminale. Ma nel frattempo il bottino della rapina è sparito, il capo dell'organizzazione (un Luca Argentero mai così svogliato e fuori parte) è ferito gravemente e quei soldi fanno gola alle persone sbagliate.
Per la sua decima regia il oltre vent'anni, Placido conferma, fosse anche per il suo passato professionale pre-cinematografico, che il genere poliziesco è quello che gli riesce di gran lunga meglio. Si dirà che fare un polar in Francia è come cucinare una pizza a Napoli, ma all'attore/regista pugliese non si può disconoscere il talento per la messa in scena, la capacità di alternare scene d'azione e dialoghi tesissimi, pur inciampando in più d'un buco di sceneggiatura e nei depistaggi allo spettatore.
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