Regia di Fabrizio Cattani vedi scheda film
Citando da fonti (si spera) affidabili: la maternity blues è una sindrome post-partum causata da sbalzi ormonali consistente in una sorta di malinconia. Quasi sempre se ne va di sua spontanea volontà, ma quando ciò non accade conseguenze e ripercussioni possono essere peggiori di quanto ogni uomo o donna riesca a immaginare. Il film - tratto dal testo From Medea di Grazia Versani - ripartisce il peso del soggetto in questione su quattro storie ad hoc e raschia con rispettosa perizia tra le vite delle protagoniste, nel tentativo di risalire alle origini delle rispettive tragedie. Non esistono modelli a cui Cattani può rifarsi: il problema va affrontato di petto e il regista si assume le responsabilità dell'operazione sviluppando nel giusto verso gli elementi in gioco, senza ricorrere a compromessi accomodanti o ricatti col pubblico. La riuscita è macchiata da qualche velleitario simbolismo o personaggio di contorno, ma tutto riconducibile nei limiti delle sbavature. Onesto cinema sociale capace di guadagnarsi la promozione per meriti e non per pietà.
delicata e di difficile gestione, per fortuna conta su una valida regia.
qualche pretesa di troppo, ma nel complesso una buona prova
brava
non male
se la cava bene
la migliore
senza infamia e senza lode
buona prova
brava
sempre un piacere rivederla
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