Quattro donne, accomunate dall'aver ucciso i loro piccoli figli a causa della depressione post partum, espiano la loro colpa all'interno di un ospedale psichiatrico, devastate dal senso di colpa. Clara (Andrea Osvárt) è combattuta dall'accettare che il marito si sia ricreato un'altra vita lontano da lei, Eloisa (Monica Birladeanu) riversa il suo dolore nel cinismo che mostra alle altre, Rina (Chiara Martegiani) si è convinta che l'aver assassinato la sua bambina sia stato un atto d'amore, mentre Vincenza (Marina Pennafina), nonostante il forte credo religioso le dia conforto, non riesce a staccarsi dall'amore per gli altri due figli rimasti in vita, a cui continua a scrivere lettere mai spedite.
Note
Fabrizio Cattani, già autore dell’inopinatamente acclamato Il rabdomante (2007), ha il passo della fiction televisiva, della quale non (ci) risparmia nulla: copione e dialoghi didascalici, colpi bassi nelle insopportabili sembianze di scene madri, sequenze involontariamente ridicole. Non l’aiutano le attrici (Osvárt, Birladeanu, Martegiani, Pennafina) concentrate in una recitazione rigida, da filodrammatica, incapace di regalare emozioni.
Per me un film mancato anzi completamente mancato,troppa didascalia,troppi dialoghi e scene di stampo paratelevisivo che alla lunga portano alla pellicola un alone di noia.
Altro bel film da non lasciarsi scappare. Racconta una storia molto bella e profonda, io lo consiglierei a tutti gli amanti del cinema vero e serio e non di quello commerciale.
Citando da fonti (si spera) affidabili: la maternity blues è una sindrome post-partum causata da sbalzi ormonali consistente in una sorta di malinconia. Quasi sempre se ne va di sua spontanea volontà, ma quando ciò non accade conseguenze e ripercussioni possono essere peggiori di quanto ogni uomo o donna riesca a immaginare. Il film - tratto dal testo From Medea di Grazia Versani - ripartisce… leggi tutto
Maternity Blues è un film che ho amato molto prima della sua uscita in sala, grazie ad alcuni post di Spaggy su Cinerepublic, con relativi trailer, interviste e backstage, ho conosciuto questo progetto e condiviso in toto.
Le mie aspettative erano alte, motivate dal tema trattato nel film, il Maternity Blues, appunto, quella sindrome post partum che prende molte donne dopo aver… leggi tutto
Guardate questo film. Ma – detto fra noi - dopo averlo visto, sulla “depressione post partum” ne saprete quanto prima. E magari non sarete del tutto sicuri che la storia abbia parlato proprio di questo. Gli eventi e le parole ci distolgono dall’argomento. È il loro modo di convincerci, indirettamente, che quelle quattro sventurate che hanno ucciso i loro figli non sono né pazze, né… leggi tutto
Ci si lamenta spesso, e da parecchio tempo, di come il cinema italiano sia sempre ancorato a pochissimi generi (commedia da botteghino e dramma d’autore) e che soprattutto non abbia il coraggio di raccontare storie difficili, quelle che rischiano di respingere il pubblico fin dalla loro origine.
Prova a sfatare il tabù Fabrizio Cattani, portando in luce i traumi…
Uno dei drammi più indicibili (l'infanticidio commesso da una madre), viene qui raccontato con una sensibilità e una discrezione quasi pudica (quattro sono le storie prese a riferimento), anche se il regista privilegia in più di un'occasione l'artificio della messa in scena che evita una partecipazione emotiva più diretta da parte dello spettatore. Tratto da un lavoro teatrale della…
Guardate questo film. Ma – detto fra noi - dopo averlo visto, sulla “depressione post partum” ne saprete quanto prima. E magari non sarete del tutto sicuri che la storia abbia parlato proprio di questo. Gli eventi e le parole ci distolgono dall’argomento. È il loro modo di convincerci, indirettamente, che quelle quattro sventurate che hanno ucciso i loro figli non sono né pazze, né…
Ottobre è mese di transizione tra il settembre che ha rimpolpato gli scaffali al rientro dalle ferie estive e il novembre che prevede l’invasione… segue
Quattro donne diverse legate da una colpa comune: l’infanticidio. All’interno di un ospedale psichiatrico giudiziario, trascorrono il loro tempo espiando una condanna schiacciata dal senso di colpa. Una convivenza forzata, che specchia la propria colpa nell’altra e che - nonostante tutto - consente di riallacciare i fili dell’esistenza: attraverso una timida amicizia, una confessione…
Film come questo richiedono innanzi tutto un gran coraggio da parte di produttori illuminati, che oltre a credere nella efficacia di una sceneggiatura che centra subito il drammatico argomento in questione, ma non lo nasconde tergiversando o trovando attenuanti ad un atto che probabilmente supera ogni altro quanto a drammaticita' e innaturalezza, hanno saputo nel contempo riunire tutti gli…
Il film rimane abbastanza a galla fintanto che resta aggrappato alla pièce teatrale da cui ha origine, ma come se ne discosta affonda in maniera piuttosto vistosa. Salvabile l'ultima mezz'ora (il secondo tempo), dove alcune (ma poche) belle scene riequilibrano un po' il giudizio sulla regia, sostanzialmente poco felice e molto a corto di idee. Delle volonterose protagoniste, l'unica da…
Maternity Blues è un film che ho amato molto prima della sua uscita in sala, grazie ad alcuni post di Spaggy su Cinerepublic, con relativi trailer, interviste e backstage, ho conosciuto questo progetto e condiviso in toto.
Le mie aspettative erano alte, motivate dal tema trattato nel film, il Maternity Blues, appunto, quella sindrome post partum che prende molte donne dopo aver…
Citando da fonti (si spera) affidabili: la maternity blues è una sindrome post-partum causata da sbalzi ormonali consistente in una sorta di malinconia. Quasi sempre se ne va di sua spontanea volontà, ma quando ciò non accade conseguenze e ripercussioni possono essere peggiori di quanto ogni uomo o donna riesca a immaginare. Il film - tratto dal testo From Medea di Grazia Versani - ripartisce…
Come promesso, ecco qui la seconda intervista inerente Maternity Blues, il film sulle madri infanticide della sezione Controcampo Italiano. Questa volta a… segue
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Commenti (2) vedi tutti
Per me un film mancato anzi completamente mancato,troppa didascalia,troppi dialoghi e scene di stampo paratelevisivo che alla lunga portano alla pellicola un alone di noia.
commento di ezioAltro bel film da non lasciarsi scappare. Racconta una storia molto bella e profonda, io lo consiglierei a tutti gli amanti del cinema vero e serio e non di quello commerciale.
commento di hitachi