Regia di Martin Ritt vedi scheda film
Un film che va visto in versione originale, oltre tutto si segue bene.. si sentono le vere voci di Poitier (anche un po' enfatica) e quella fievole e leggermente aspra di Cassavetes. La trama è forse uguale a molte altre sul fatto del razzismo, e Fronte del Porto ha fatto scuola, ma la si segue bene, e questo esordio di Ritt è ben fatto per il suo risvolto non comune di coscienza da parte del protagonista. In effetti il buonismo del nero, un po' scontato, lo si segue in maniera ovvia, mentre il personaggio di Cassavetes è molto più sfaccetato e problematico, e quindi interessante. E' un prodotto tipico dell'epoca, e lo si riconosce anche dalla sottolineatura esasperata della musica che alle volte infastidisce e data il film.
Comunque nell'insieme è un film più che interessante ed avviccente
Un retinente alla leva cerca un lavoro in un cantiere, e scegliendo come amico e compagno di lavoro un uomo di colore, affronterà dei problemi drammatici che lo coinvolgeranno
troppo esagerata ed inutile
La donna che saprà coinvolgere il nostro eroe nella storia di coscienza
Il cattivo, certo senza mezzi termini espressivi, frutto anche di una sceneggiatura dell'epoca
Un bravo attore che stava crescendo e che avrebbe trovato la sua affermazione a metà anni '60, dopo pochi anni (Ispettore Tibbs), la caduta in ruoli anonimi e poco significativi, ed ancora in là con gli anni in regie superficiali ed inutili. Sarebbe stato il padre di quella categoria di attori di colore di cui oggi godiamo i frutti come Washington
Una prova ottima, di questo attore che poi diventando regista ha dato quei film che rimangono nella storia del cinema
Un ottimo esordio per questo regista che gha sempra saputo cogliere il buon cinema senza nascondersi dietro a maschere artificiose
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