Regia di Santiago Mitre vedi scheda film
Opera prima di Santiago Mitre (classe 1980, già sceneggiatore degli ultimi tre film di Pablo Trapero, responsabile di un cinema di esemplare realismo civile, qui coproduttore), El estudiante racconta di Roque, giunto a Buenos Aires dalla provincia argentina, dalle inconcludenze e dalle indecisioni di chi si culla nel proprio innocente qualunquismo in cerca di futuro. E se finisce per capire che il privato è politico, è solo perché s’innamora: Roque incontra Paula, assistente e militante, la seduce fingendosi quel che non è, poi s’appassiona, ed entra nel micromondo della politica universitaria, della lotta per il rettorato. Scoprendo di essere in grado di manipolare il mondo ai suoi fini. Trovando la sua via. L’ascesa. E la caduta.
Mitre dirada un fitto tessuto di nebbia, tra incontri e scontri, compromessi e raggiri, ipocrisie e accordi farlocchi, ricostruendo e registrando con precisione le trame dell’agire politico, il palcoscenico delle sue strategie, le sue quinte bugiarde. E raccontando l’educazione etica e morale di un giovane cresciuto come avanguardia e infine sacrificato dalla stessa squallida ideologia di sistema, trova nel monosillabo su cui si chiude il film l’unica risposta possibile alle domande (realmente politiche) che Roque era deciso a non porsi. In un digitale a bassa definizione, l’esatta veduta di una parte che sta per il tutto, un invito al pensiero critico. Scritto con l’efficacia di sintesi e il senso per la lingua come teatro bellico dell’Aaron Sorkin di The Social Network.
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