Regia di J. Lee Thompson vedi scheda film
Anomalo thriller sentimentale tratto da una novella di
Max Herlich, anche autore della elaborata sceneggiatura
piena di flashback ed interpunzioni fulminee che rievocano
il passato misterioso e funesto dell'altra esistenza del
professor Proud, il quale pur avendo una cattedra di tutto
rispetto in un campus della California e una meravigliosa
partner che ha il viso e le curve da capogiro di Cornelia
Sharpe è perseguitato da un sogno ricorrente ed ossessivo,
in cui assume le sembianze e la voce di uno sconosciuto
donnaiolo dal carattere violento morto molti anni prima.
Dopo aver interpellato diversi specialisti della psiche,
decide di raccogliere gli elementi che caratterizzano il
suo incubo per intraprendere una indagine personale
su quello che sembra essere a tutti gli effetti un incredibile
caso di reincarnazione.
Il difetto più grande del film è di non essere
particolarmente pauroso ma denota comunque
un'atmosfera inquietante, la regia di Thompson
non è affatto piatta e riesce a dare una sua ottica
del sovrannaturale favorito anche dagli oscillanti
sintetizzatori del grande Jerry Goldsmith.
Il protagonista maschile Michael Sarrazin se la cava
egregiamente con i suoi occhioni grandi ed etserrefatti
per l'incredibile scoperta di cui è venuto a conoscenza
ma "The reincarnation of Peter Proud" è soprattutto un
film dominato da bellissime e brave attrici, scelte a
ragion veduta poichè ad una analisi più approfondita il
tema dominante è il rapporto che lega i due sessi,
la contrapposizione più netta fra Jeff Curtis e la sua
reincarnazione Peter Proud è che hanno un modo di
trattare le donne diametralmente opposto: il primo è
violento e sfrontato, mentre il secondo è dolce e sensibile.
Il potere della femminilità e l'influenza che subisce dalla
virilità maschile è un punto fermo in tutti gli snodi del film:
nella prima parte spicca la stupenda Cornelia Sharpe
sexy e simpatica, il suo idillio con Peter Proud è minato
dalle immagini delle conquiste del suo alter ego in cui si
osservano molti corpi nudi intenti ad accoppiarsi in
maniera anche morbosa, all'inizio della seconda parte in
cui Proud è rimasto solo e sta indagando a Springfield nel
Massachusetts c'è una scena in cui sta visitando la casa
abbandonata dei Curtis e la ragazza della porta accanto
che gli ha mostrato l'ingresso segreto si stende nel letto
in chiaro atteggimento provocante a dimostrazione che
il fascino del suo predecessore è trasmigrato anche in lui,
nell'ultimo segmento del film la bellezza e l'eleganza di
Jennifer O'Neill piegano gli angoli dello schermo ma
altrettanto notevole è il contributo di Margot Kidder,
invecchiata dal trucco nel ruolo chiave di Marsha Curtis,
che dimostra grande disinvoltura nel recitare una scena
di masturbazione immersa nella vasca in cui evidenzia
nonostante gli anni passati l'influenza del suo perverso
marito
"Il misterioso caso Peter Proud" non è certo un
capolavoro del genere thriller ma non mi ha annoiato
affatto e ne consiglio la visione in lingua originale.
Devo dire che ha fatto un ottimo lavoro: ha ripreso
la natura del Massachusetts con grande respiro ed
è riuscito ad imprimere al suo film la giusta atmosfera.
Molto adatto a questo ruolo, buona prova.
Una bellezza da modella e si vede, gli abiti che indossa
le stanno divinamente per non parlare del bikini.
Brava davvero nel ruolo più complesso.
Dopo 5 minuti di film si mostra completamente nuda ed io
ho rischiato veramente lo svenimento perchè una ragazza
come Cornelia farebbe svenire un minareto.
Dimostra anche di saper recitare e una simpatia irresistibile.
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