Regia di Registi vari vedi scheda film
Il 22 maggio 2011, dopo un primo turno favorevole al Centrosinistra, un esercito di cineasti milanesi, coordinato da Luca Mosso e Bruno Oliviero, decide di raccontare Milano sino alla data del ballottaggio tra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia: seguendo Stefano Boeri, capolista del Pd, e Matteo Salvini, figura di riferimento della Lega Nord, cogliendo pareri illustri sul possibile mutamento sociale, documentando manifestazioni e conferenze, fotografando i meccanismi con cui la politica comunica alla città. Ne esce un blob armonioso di frammenti, che restituisce schegge (ovviamente non esaustive) di un passaggio ancora in atto, testimoniando i primi segnali di fine di un’era antropologica. Documento storico, ovviamente, ma anche, soprattutto, dispositivo di svelamento di diverse retoriche, di differenti modi di vedere e interpretare il mondo: quello di un nuovo possibile Centrosinistra, quello di uno stanco e involuto Centrodestra. Così sono le increspature tra realtà e realtà mediata a farsi illuminanti: i retroscena del newsmaking del “Corriere della Sera”, Salvini che deforma le pratiche di deformazione usate in campagna elettorale, Boeri che in auto non comprende l’importanza simbolica della critical mass che, contingenza vuole, blocca il traffico, gli accorgimenti dei candidati nel presentarsi di fronte alle telecamere. Dedicato a Silvano Cavatorta.
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