In un caldo pomeriggio d'estate nelle campagne italiane del nord-est Giacomo, un 19enne sordo, dopo aver passato la maturità e in attesa dell'intervento chirurgico che gli cambierà la vita, porta l'amica Stefania a fare un picnic sulle rive di un fiume. I due, spingendosi lontani dalla strada che conoscono, finiscono con il perdersi. Si ritrovano così in un piccolo angolo paradisiaco, dove possono essere finalmente liberi per i loro giochi, conditi da innocente sensualità, fino a quando non si rendono conto che l'avventura appena vissuta è solo il ricordo di un tempo ormai andato e segna l'inizio del passaggio all'età adulta.
Note
È una scoperta, L’estate di Giacomo. Non solo perché si tratta di una folgorazione, di un esordio che non pare tale, del frutto incredibilmente maturo di una ricerca consapevole, ma perché è la dimensione tenera e sconcertante della scoperta quella che cerca di comunicare. Non importa che il film sia documentario o finzione, perché Comodin sa che l’erotismo è già una sottile messa in scena, una recita, una strategia che, come in una stagione di Rohmer, implode nel timore sviante delle parole e si trasforma in tensione a fior di pelle. Non è un caso che i primi minuti richiamino alla mente Blissfully Yours di Weerasethakul: è la dichiarazione d’identità di un cinema erotico e locale, reale e immersivo. Bellissimo.
La diversità non ha bisogno di essere contestualizzata, spiegata, commentata. È un modo di essere che ci parla direttamente, attraverso la sua normalità, che rispecchia la nostra, sia pur con un altro accento. Giacomo Zulian è un adolescente affetto da un grave deficit uditivo, che si ripercuote in maniera sensibile sulle sue facoltà espressive, verbali e gestuali. È come se al naturale… leggi tutto
Ci sono diversi modi di fare cinema ma tutti hanno in sè il bisogno di comunicare qualcosa, non necessariamente una storia. A volte l'obiettivo è quello di raccontare una vicenda attraverso le persone, in altri casi invece è quello di parlare di una persona. Ancora immersi nei suoni e nell'ambiente della campagna friulana ed in particolare del fiume Tagliamento dove buona parte di quello che… leggi tutto
Una mia amica ha visto questo film per dovere d'ufficio l'anno scorso a Locarno, dove ha vinto Il Pardo d'Oro-Cinema del Presente, prima di una lunga serie di onorificenze. Quando le ho detto che andavo a vederlo è stata lapidaria: E' il classico film da festival! Cioè uno di quei film che sembrano programmati a tavolino per piacere ai critici e al pubblico snob che frequenta esclusivamente i… leggi tutto
Film Friulano ( e vabbe' anche qua qualche errore ogni tanto ci scappa ...) con una Storia normale e semplice di due baldi giovanotti in preda a romanticherie e giochi fra Loro alquanto effimeri e poi via verso la "maturita' " : mi sembra assai troppo poco per fare una Pellicola almeno interessante.Pura noia e basta.voto.0.
Giacomo,diciottenne sordomuto, e la sua amica Stefania trascorrono, nella epidermica vicinanza di un'intesa fatta di sguardi e rade parole, i giorni rarefatti di un'Estate nella campagna friulana, tra le gite al lago e le serate in balera, imparando a conoscersi e riconoscersi nelle reciproche titubanze e i rispettivi silenzi.
Piccola co-produzione indipendente italo-franco-belga, il…
Narrando la storia di Giacomo, ragazzo ipoudente, al suo esordio dietro la macchina da presa il regista Alessandro Comodin dimostra la capacità di utilizzo di un diverso modo di concepire il mezzo cinematografico, descrivendo in maniera spiazzante per lo spettatore una serie di avvenimenti che porterà il protagonista alla scoperta del mondo dell'amore e dell'amicizia. Forse, a mio modo di…
quando l'eccessiva ricerca del "vero" tramuta un film in documentario. capisco la volontà del regista di portarci dentro ad un rapporto interessantee difficile come quelli tra due adolescenti, di cui uno con un handicap, di raccontarci la loro relazione di amicizia e chissà...ma il "troppo" non va mai bene.
infatti seguire per 15 minuti i due ragazzi nel bosco (sentire le grasse risate degli…
'L'estate di Giacomo' del regista friulano Alessandro Comodin è una delusione, solo in parte scusabile dalla pochezza di mezzi a disposizione. La trama per tre quarti si esaurisce con un ragazzo e una sua amica sui 18 anni su una spiaggetta del fiume Tagliamento a fare stupidi giochi (il tirarsi continuamente terra in faccia e negli occhi come bambini di età ben inferiore), poi di sera in un…
Non è tutto da buttare in questo film, ma quasi. Giacomo è un ragazzo un po’ ritardato, un po’ sordo (le due cose forse sono collegate, chissà), con la sua amica vanno a fare il bagno sul Tagliamento. Poi vanno alle giostre, a ballare, ancora a nuotare….finale, Giacomo è sempre al Tagliamento, ma con la sua morosetta, anche lei un tantino ritardata. Fine del film. Film amatoriale, dato…
L’estate di Giacomo è un diario per immagini semplice e un po’ frammentario di una frazione di tempo in effetti più breve di tutta una stagione a cui allude il titolo, ma non per questo insufficiente a rendere l'idea dello svago e della spensieratezza di un'epoca di riposo dopo lo studio dei mesi precedenti: il tempo dell'abbandono ai sogni e a pensieri oziosi ed…
Uno spaccato di un estate della vita di un ragazzo sordo muto (tra l'altro reale) e degli amici che lo conoscono da una vita. Dalla bocca di Giacomo escono parole difficili da decifrare e spesso buffe anche quando sono volgari . Come può essere la sua vita? Normale, abbastanza normale. Lunghe passeggiate nei boschi, bagni nel Tagliamento con le amiche e tanta voglia di vivere. Un…
Ci sono casi cinematografici che molto spesso coincidono col bluff. Altri che invece sono puri gioielli, doverosamente e meritatamente legittimati dal passaparola critico. In una stagione cinematografica avarissima di uscite in sala come l’ultima lunga estate caldissima che per fortuna volge (finalmente) alla conclusione, “L’estate di Giacomo” di Alessandro Comodin, uscito solo lo…
La diversità non ha bisogno di essere contestualizzata, spiegata, commentata. È un modo di essere che ci parla direttamente, attraverso la sua normalità, che rispecchia la nostra, sia pur con un altro accento. Giacomo Zulian è un adolescente affetto da un grave deficit uditivo, che si ripercuote in maniera sensibile sulle sue facoltà espressive, verbali e gestuali. È come se al naturale…
Giacomo e Stefania, due adolescenti, il torpore umido dell’estate, la campagna, il Tagliamento. E il dispositivo filmico di Alessandro Comodin, classe 1982, che pedina questi corpi impazienti, che preserva lo scorrere del tempo nella forma del pianosequenza, che cerca la verità nei dettagli, che della natura registra la placidità, i sussulti. È una scoperta, L’estate di Giacomo. Non solo…
Premiato a Locarno, portato in palmo di mano da quasi tutta la critica cinematografica, considerato IL film italiano dell'anno, l'esordio di Comodin rischia di essere un bluff, tipo le teste di Modigliani, di qualche anno fa. Povertà di mezzi, e va bene, attori più reali della realtà, lui un ipoudente simpatico, lei un'amica che non si sa bene quanto, ma il film non decolla mai, fra sequenze…
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Commenti (1) vedi tutti
Mi preoccupa e scandalizza il successo di critica.
commento di contemalfido