Regia di Patricia Mazuy vedi scheda film
Questo film mi ha fatto scoprire il dressage e fino ad ora ignoravo cosa fosse. Si tratta di trasformare un bellissimo cavallo in una specie di barboncino ammaestrato che deve muoversi con passi definiti (a saltelli, a gamba tesa tipo passo dell’oca, scivolare di lato, piroettare ecc) con il sottofondo di una musica e montato da una donna. Mi faceva pena vedere un animale cosi elegante e dignitoso trasformato in un numero da circo equestre.
Gracieuse, la protagonista, è una ragazza dallo sguardo allucinato ed inespressivo che vive per i cavalli e, dopo averli addestrati, non vorrebbe separarsene mai. Tutto il film si basa sul rapporto tra Gracieuse e un cavallo che era stato venduto ad una ricca inglese e da questa restituito fuori forma. Gracieuse si dedica totalmente all’addestramento del cavallo e lo fa di nascosto approfittando che tutto lo staff dell’allevamento è andato ad una manifestazione in Germania.
Altro personaggio di rilievo è Bruno Ganz nel ruolo di Franz Mann, compagno della proprietaria dell’allevamento, un’odiosa grassa signora. Franz è stato un campione di dressage ma è ridotto in totale sottomissione alla proprietaria dell’allevamento.
Alla fine Gracieuse, che si è allenata da sola sui vecchi filmati degli esercizi di Franz, andrà via con Franz che si riscatta dalla grassona, per diventare entrambi preparatori di dressage.
La ragazza recita come un robot, meglio Bruno Ganz anche se ogni volta che lo vedo mi aspetto che indossi i panni di Hitler, come fece in modo eccellente ne La caduta.
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