Regia di Nadav Lapid vedi scheda film
Da "Le cronache di Locarnia"
Film israeliano e come tale interpretato da israeliani. Questo è un dato importante perché gli israeliani sono tra gli uomini più fighi che esistano. Cioè, zitti zitti, questi sono passati dal rappresentare il cliché dell'ebreo col naso adunco, un po' curvo, magro e occhialuto a dei pezzi di uomini che, anche senza volerlo, fanno venire la bava alla bocca. Il policeman non fa eccezione e sebbene indossi la divisa, come si evince dal titolo, sta giustamente a torso nudo, mostrando generosamente i pettorali scolpiti.
Gradasso, un po' superficialotto, donnaiolo e interessato solo a sé stesso nonostante la paternità incipiente il poliziotto passa le sue giornate tra lavoro e amici. Amici tutti belli come lui, con cui c'è un cameratismo fisico che da un momento all'altro ci si aspetta che tutto si trasformi in un gay movie di qualità. Invece no... quest'omosessualità latente se la tengono dentro tutti quanti, poi, alla fine del primo tempo, manco fosse "Dal tramonto all'alba" si cambia completamente registro e si passa al ritratto un gruppo di giovanissimi terroristi che non sono arabi ma israeliani anch'essi.
Insomma... un po' come è successo in Norvegia... la serpe in seno.
Capeggiati da una ragazza capace di tenerli tutti per le palle, il gruppo di giovani arriverà a mettere in atto il piano messo punto, dopo mesi di addestramento e indottrinamento. Finiranno malissimo proprio per mano del poliziotto e dei suoi colleghi.
Se tutto il film è ben diretto con una bella suspance e anche solo raccontando una storia con un certo savoir faire quello che delude è il finale che lascia senza una vera e propria presa di coscienza, concludendosi alla chetichella senza che i protagonisti chiudano il cerchio delle loro esperienze ed ipotetiche evoluzioni.
Indubbiamente comunque buono il film e boni gli israeliani.
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