Yaron è un poliziotto israeliano che lavora in una squadra di selezionatissimi agenti speciali che combattono ogni giorno il mondo del terrorismo, cercando di prevenire eventuali attacchi o rappresaglie. Sicuro di sé e delle armi che maneggia, l’agente è anche al settimo cielo per la gravidanza della moglie, che da un momento all’altro sta per renderlo padre per la prima volta. L’incontro con un gruppo di violenti radicalisti, però, lo costringerà a confrontarsi sia con i conflitti di classe legati alla guerra che attanaglia il suo paese, sia con i conflitti che si scatenano nella sua coscienza.
L’onore ed il senso di appartenenza ad un grande paese sono tutto per Yaron, poliziotto delle forze speciali israeliane. Le sue parole, “questo è il più bel paese del mondo”, pronunciate ad inizio pellicola, descrivono appieno il suo mondo; la posa in compagnia dei suoi colleghi ed amici dopo una scalata in bicicletta esemplificano invece la sua idea di… leggi tutto
Film israeliano. Un gruppo di amici di un reparto antiterroristico si trova confrontato con il sequestro di alcuni benestanti da parte di estremisti gauchisti a tempo scaduto. I “flic” sono odiosi, i “compagni” ridicoli. Film lento e noioso. Non ha ritmo. Nella prima parte si conoscono i maschioni e non succede alcunché, nella seconda ci vengono… leggi tutto
Il 14 marzo 2015 è nato il canale streaming di FilmTv, che raccoglie pellicole invisibili di qualità, proprio come quelle proposte dalla rubrica Scanners (e raccolte nella nostra omonima pubblicazione…
Film israeliano. Un gruppo di amici di un reparto antiterroristico si trova confrontato con il sequestro di alcuni benestanti da parte di estremisti gauchisti a tempo scaduto. I “flic” sono odiosi, i “compagni” ridicoli. Film lento e noioso. Non ha ritmo. Nella prima parte si conoscono i maschioni e non succede alcunché, nella seconda ci vengono…
L'esordio di questo giovane regista israeliano, 39 anni all'epoca dell'uscita del film, è uno sguardo diverso su una nazione, Israele, che difficilmente viene raccontata per le sue vicende interne. Lapid imbastisce un racconto duplice, quasi spezzato in due parti distinte che andranno poi a unirsi nello scontato segmento finale. L'occhio iniziale si posa e pedina un agente delle forze di…
Partiamo dal principio. Due anni fa inaugurammo una nuova rubrica, Scanners, che doveva contenere recensioni di film inediti in Italia, e invece… segue
L’onore ed il senso di appartenenza ad un grande paese sono tutto per Yaron, poliziotto delle forze speciali israeliane. Le sue parole, “questo è il più bel paese del mondo”, pronunciate ad inizio pellicola, descrivono appieno il suo mondo; la posa in compagnia dei suoi colleghi ed amici dopo una scalata in bicicletta esemplificano invece la sua idea di…
Silenzio. La tensione è alta, però manca l’aria. Dove i popoli sono divisi ed inquieti, e dove infuria la guerra, la luce è avara di colori, ed il vuoto è spinto. Grigio è il volto delle zone di frontiera, in cui ci si muove cauti e lenti lungo il perimetro di un muro invalicabile. Israele sopravvive all’agonia della sua anima: lontano dai…
spoiler pesanti solo dopo la riga divisoria
Lo vedi già nella prima scena (un perfetto e quasi inedito camera-bike) che lui è solo davanti a tutti, lui che vuole mostrarsi il più bello, il più atletico, il migliore. E poi quell'urlare alla valle il proprio amore per Israele.
C'è un pò tutto là, e sono passati solo due minuti.
E poi…
Gratificato con un Gran Premio della Giuria nel Festival di Locarno del 2011, Policeman è il primo lungometraggio del regista israeliano Nadav Lapid. I motivi per cui non è mai stato distribuito in Italia sono, penso, squisitamente commerciali, ma c’è un elemento che vorrei sottolineare e che si lega in qualche modo a questa sua invisibilità: è un film…
Nadav Lapid è un regista che ho avuto modo di conoscere recentemente grazie al suo secondo lungometraggio, L'institutrice (versione francese del titolo internazionale “The kindergarten teacher”), uscito qualche mese fa nelle sale francesi dopo i positivi riscontri ottenuti al Festival di Cannes 2014 nella sezione Semaine de la Critique, e forte in questa sua seconda…
La vita di un poliziotto delle forze antiterrorismo israeliane è scandita da rituali che appartengono a un quotidiano che non conosce nazionalità: la complicità amicale verso i colleghi che condividono i suoi stessi rischi si alterna con quella della moglie che lo aspetta a casa, ansiosa di rivederlo nelle stesse condizioni in cui è uscito. Apparentemente vitale, il…
Film Tv #28 - è in edicola.L'unico settimanale di cinema, televisione e musica. Tutti i palinsesti delle Tv in chiaro e a pagamento, corredati da… segue
Da "Le cronache di Locarnia"
Film israeliano e come tale interpretato da israeliani. Questo è un dato importante perché gli israeliani sono tra gli uomini più fighi che esistano. Cioè, zitti zitti, questi sono passati dal rappresentare il cliché dell'ebreo col naso adunco, un po' curvo, magro e occhialuto a dei pezzi di uomini che, anche senza volerlo,…
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Commenti (1) vedi tutti
lastricato di buone intenzioni ma cinematograficaemnte ingessato
commento di giovenosta