Regia di Julia Loktev vedi scheda film
Alex e Nica sono due fidanzati trentenni americani alle soglie del matrimonio. Appassionati di trekking decidono di fare una vacanza low cost nella Georgia europea, terra di origine di lei. Arrivati sul posto per fare una gita nelle montagne del Caucaso ingaggiano Dato, una guida quarantenne del posto. Fino all'imprevisto: durante la loro camminata i tre incontrano un vecchio con due ragazzi e costui punta il fucile esattamente alla fronte di Alex che ha un piccolo gesto di codardia( per proteggersi istintivamente per un attimo frappone Nica tra sè e il fucile, prima di farle scudo col proprio corpo.).Questo determina uno smottamento del loro rapporto e a questo punto Dato , approfittando della situazione comincia a corteggiare esplicitamente Nica( comuque non davanti ad Alex) e ci scappa qualcosa....
Ora, io avrò una concezione distorta del fare il turista ma spiegatemi perchè uno deve andare in vacanza in un posto di merda come quello inquadrato nel film, tra case fatiscenti senza acqua calda ( all'inizio del film vediamo lei che si fa una specie di doccia in una tinozza e lui amorevolmente le versa acqua calda addosso da una caraffa apposita), con dei locali da ballo in cui lo squallore regna sovrano e dove le persone del posto ti guardano come fossi un mostro di Loch Ness o al massimo come un pollo da spennare.
La gita in montagna poi non fa altro che aggravare le cose: riprese in campo lunghissimo in cui si distingue solo la capigliatura rosso fuoco di lei , con questi tre puntini che si inerpicano per le salite ciottolose senza praticamente dirsi una parola e con la cinepresa immobile che li fissa per lunghi, lunghissimi momenti che cominci anche a guardare l'orologio perchè ti stai accorgendo che sta diventando tutto un supplizio.
Naturalmente nulla di personale contro la Georgia caucasica, i georgiani e tutto il resto : l'unico avvenimento clou di tutto il film, strategicamente piazzato a metà della durata ( l'incontro con il vecchio armato ) , affonda letteralmente nella noia di tutto il resto.
Probabilmente la volontà della regista Julia Loktev, in passato documentarista e qui arrivata al suo secondo film di finzione, era di raccontare i piccoli e grandi smottamenti della storia tra Alex e Nica, da quel gesto istintivo di codardia in poi. Ma lo fa in modi sbagliati: lei sembra solo una ragazzina imbronciata che fa tutto per dispetto, invece di comunicare, il suo è un risentimento muto, lui si adegua a lei dimostrando la stessa personalità di un totano e non prendendo minimamente in mano la situazione.
La guida continua a raccontare storielle micidiali ( tipo un'agghiacciante barzelletta sui cinesi) mentre i due continuano a tenersi il broncio che forse per lo spettatore è anche meglio che sentire le loro finissime lezioni di inglese parlato con dei sottilissimi giochi di parole ( tipo bitch on the beach e shit on the sheet).
Vogliamo poi parlare dei paesaggi mozzafiato della Geogia caucasica fotografati stile National Geographic? C'è solo la fotografia stile Natural Geographic perchè anche queste montagne non sembrano chissà che cosa: sono molto più belli gli scorci dell'Appennino abruzzese e sicuramente trovi persone più cordiali e posti in cui dormire molto più confortevoli.
Finale da antologia ( nel senso sarcastico) ma qui tocca accendere segnaletica lampeggiante per chi comunque volesse avventurarsi nella visione di questo film. SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER: Dato corteggia sempre più esplicitamente Nica e come è , come non è , le pianta un mezzo metro di lingua in gola e lei sembra anche gradire. Vorrebbe andare oltre ma lei rifiuta e torna dentro la tenda da Alex. Lui va sull'approccio pesante, cominciano a fare cose e lei lo fa fermare.Le vien da vomitare. Escono dalla tenda. Fine del film. FINE DELLO SPOILER FINE DELLO SPOILER FINE DELLO SPOILER.
Più che Un tranquillo week end di paura a cui qualcuno ha accostato questo film , qui ci troviamo di fronte a un tranquillissimo week end di noia. Praticamente un mortorio.
Altra cosa da sottolineare è che la protagonista femminile , Hani Furstenberg, a parte che sembra piallata da un falegname, ha la stessa simpatia di una famiglia di ricci di mare nelle mutande.
Giudizio critico: due palle ma non perchè ho cambiato il modo di valutare i film.
Intendevo dire solo che questo The loneliest planet fa due palle così.
Spettatore avvisato mezzo salvato.
(bradipofilms.blogspot.it)
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