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Headhunters - Il cacciatore di teste

Regia di Morten Tyldum vedi scheda film

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La recensione su Headhunters - Il cacciatore di teste

di bradipo68
6 stelle

Norvegia oggi.
Roger Brown è un infido piccoletto che si vanta di essere alto 1 e 68 , di avere una casa da 30 milioni di corone(curiosamente è il budget del film), di avere una moglie molto più alta e più bella di lui e di essere il migliore nel sottrarre opere d'arte a ricchi facoltosi sostituiendole con delle copie.
All'inizio del film ci viene presentata in poche battute la sua filosofia di vita, un colletto bianco che seleziona dirigenti d'azienda e che per mantenere il suo tenore di vita si è specializzato in un'attività criminosa ben remunerata.
La sua vita cambia quando la moglie gli presenta Clas Greve una specie di Big Jim olandese che da poco si è trasferito in Norvegia e si propone a Roger per un lavoro in un'azienda che sta selezionando classe dirigente.
Clas ha addirittura un Rubens in casa e quindi non ci si può sottrarre alla tentazione del furto.E al furto vero e proprio.
Il problema è che Clas sa tutto di lui ,(è un ex militare addestratissimo solo per farlo fuori?), sa dove si trova,i suoi movimenti e non è così raccomandabile come sembra. Da qui parte la lotta senza esclusione di colpi tra i due che attraverso continue sorprese arriverà a un esito abbastanza scontato.
Headhunters, tratto da un romanzo omonimo del giallista norvegese Jo Nesbo, è un thriller ad alta velocità dalle evidenti connotazioni hollywoodiane.
Dopo un inizio lento e anche abbastanza letargico, il film accumula situazioni  paradossali una dietro l'altra tenendo alta la tensione ma allo stesso tempo dando l'impressione di non prendersi mai totalmente sul serio.
Ne è prova il personaggio di Ove,il complice di Roger nei furti di quadri che preferisce giocare nudo a spararsi con la pistola a piombini con la prostituta russa noleggiata per il weekend piuttosto che mettersi in moto per il Rubens da 100 milioni,la coppia di gemelli poliziotti oversize che  piantona in ospedale Roger dopo un primo scontro con Clas,una scena in cui lo stesso Roger letteralmente affonda nella cacca fin sopra la cima dei capelli nascondendosi in una latrina,oppure anche il modo in cui avviene l'esito del duello finale tra lui e Clas.
Accanto a queste scenette che sfiorano il demenziale c'è anche una certa dose di gore inaspettata e comunque per i tanti twists contenuti nell'articolata sceneggiatura è meglio non dare nulla per scontato.
Headhunters è un solido prodotto di intrattenimento che non ha nulla da invidiare a produzioni hollywoodiane ben più blasonate, un film giocato sull'ambizione smodata e sulla filosofia dell'apparire che sovrasta le vite di molti. Per un motivo o per un altro nessuno dei personaggi in campo è quello che sembra.Tutti hanno il loro lato oscuro da tenere debitamente nascosto , a costo di  raccontare bugie a chi si ama.
Anche il personaggio di Diana, la moglie di Roger, che sembra il più cristallino non è esente da ombre.
Difficile credere a un amore così grande in mezzo a tante tentazioni, difficile credere a una così spiccata voglia di maternità in una donna in carriera e difficile credere anche che una donna così bella sia affascinata da un ometto neanche tanto attraente e non dal lusso che lo circonda. Però è meglio non dare nulla per scontato.
La sorpresa in questo film è sempre in agguato.
Grandissimo successo al box office norvegese di quest'anno( primo per quattro settimane di seguito e terzo negli incassi del 2011 dietro solo al nuovo Harry Potter e alla quarta puntata dei Pirati dei Caraibi) è stato venduto in più di 50 Paesi e pare che se ne stia approntando un instant remake americano.
Una domanda mi frullava per la testa mentre vedevo questo film:ma è possibile che sappiano fare thriller validi come questo in Norvegia e noi con la nostra tradizione non riusciamo neanche ad avvicinarci a un genere che esuli dalla commedia?

Su Morten Tyldum

regia valida

Su Nikolaj Coster-Waldau

una specie di Big Jim avvenente e di carisma

Su Aksel Hennie

nei panni di Roger,complessato dall'altezza ma che cerca di superare questo complesso a suon di denari

Su Julie R. Ølgaard

nella parte di Lotte,amante di Roger.Personaggio secondario ma che nasconde anche lei la sua brava sorpresa

Su Synnøve Macody Lund

Una visione.Una valchiria bionda a cui sottomettersi.

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