Regia di Cosimo Terlizzi vedi scheda film
Folder, ovvero: la cartella archivio personale che ognuno di noi tiene tra i documenti o nel desktop del computer. Il videoartista pugliese Cosimo Terlizzi vi inserisce i ricordi di un anno, video, fotografie, collegamenti via chat, viaggi, riconoscimenti e un lutto privatissimo che attraversa e dota di senso il film. Fabiana, una sua amica, si è suicidata dopo dieci anni di dolorose operazioni per cambiare sesso, dopo il rifiuto cieco della sua famiglia e di tanti altri. Un filo rosso abbraccia partenze e ritorni – un continuo viaggiare tra una città d’Europa e l’altra -, una ricerca di equilibrio, identità e appartenenza. Folder percorre la strada della videoesperienza, colpisce per l’originale capacità di fondere i mezzi a disposizione (Skype, file condivisi, macchine digitali, etc.), abbandonando il concetto di ripresa classica. Terlizzi sceglie un montaggio sonoro libero, anche attraverso una voce scritta capace di instaurare un dialogo impossibile con i personaggi. Una sorta di silenzio assordante, sintesi forse dell’impossibilità di Fabiana di prendere parte al dramma. Eppure, nonostante la riuscita libertà espressiva, nonostante i temi (fragilità, disequilibrio, incertezza sessuale), qualcosa frena l’intera riuscita di questa docufiction. Troppo privata, forse, con i suoi corpi nudi e i suoi tempi morti. Autobiografica ai limiti del compiacimento autoreferenziale.
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