Regia di Mathieu Kassovitz vedi scheda film
Cronaca dell'ennesima porcheria messa in atto dal governo francese all'indomani delle elezioni del 1988: la repressione dei ribelli nativi della Nuova Caledonia ( occupata, ricordiamolo, coattivamente dai galletti e rivendicata come territorio francese) , colpevoli questo si, di aver sequestrato 27 militari e di averne uccisi 4 durante l'assalto alla base operativa francese sull'isola. Quello che poi salta fuori vedendo il film è che i nativi , grazie alla mediazione del comandante Legorjus ( Matthieu Kassovitz) che instaurò un rapporto di fiducia con il leader dei sequestratori ( nel frattempo rintanatisi nella giungla) erano disposti alla resa a patto che venissero soddisfatte alcune loro richieste. E invece niente, la solita smania colonialista del governo francese fece il papocchio, cocciutamente attaccò il nascondiglio dei ribelli causando un vero bagno di sangue.
Film straordinario di Kassovitz, che i distributori italiani hanno pensato bene di non diffondere ( esce direttamente in home video con pochissima pubblicità) , costituisce un'amara riflessione sulla frustrazione che prova chi va in guerra credendo di servire il proprio paese oltre che sull' immobilità e l'ottusità delle gerarchie militari. Il dialogo secondo il regista è la chiave e l'unica possibilità per l'integrazione, ma va tutto a farsi fottere se non si può ragionare, se l'unica scelta è alzare la mano destra e portarla alla fronte al grido di "si signore!". Nei salotti di potere, a 25.000 km di distanza si fa la guerra giocando a Risiko.
Sceneggiatura fitta di dialoghi tutti da seguire, discreto il ritmo , molto bello l'assalto finale nella giungla filmato tutto con camera a mano.
Kassovitz lava i panni sporchi nella pubblica piazza e si conferma regista mai banale capace di raccontare con dolore e mestizia una storia sottaciuta da mezzo mondo, con la consapevolezza che si tratta della sua patria. Da vedere
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta