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Romanzo di una strage

Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Romanzo di una strage

di GIMON 82
8 stelle

Sin da ragazzino sono sempre stato un accanito cultore di libri riguardanti temi come:anni di piombo,strategia della tensione,trame politiche e militari riguardanti il nostro paese,era logico dunque che aspettassi da diverso tempo questo film che racconta una pagina tragica della nostra storia, e che chi come me non l'ha vissuta o respirata  ha secondo me una sorta di dovere civile nel vedere film come questo,oltre ad una curiosita' puramente intellettuale.Leggendo le opinioni degli altri utenti di questo sito che erano puramente contrastanti,con critiche anche molto dure(secondo me esagerate),ho avuto il timore che tutto cio' mi avrebbe in qualche modo influenzato e sarei stato quindi molto prevenuto nel dare un giudizio finale,ma come si sa ogni opinione è inopinabile e i giudizi sull'estetica o "l'arte" del film si potrebbero anche discutere,ma non si puo' discutere il valore morale e sociale che un film come questo trasmette in ogni spettatore, e che in un giovane come me solleva un lembo di sana curiosita' per una pagina oscura e irrisolta del nostro paese,noi giovani generazioni abbiamo bisogno di pellicole cosi' coraggiose perche' ci fanno capire che il paese in cui viviamo,non è figlio dell'oggi,ma è frutto di un tessuto malato che non si è mai estirpato ed ha continuato a progredire,dove chi adempie al suo dovere come il commissario Calabresi diventa vittima inconsapevole di un sistema oscuro che risponde al nome di "potere",Giordana ci ha in qualche modo fatto vedere quello che gia' si sapeva,ma ha avuto perlomeno il coraggio e l'onesta' intellettuale di mostrarlo,e cioe' la strage non è un qualcosa che è partita da un manipolo di ideologisti esaltati,semmai questi erano il braccio armato,la strage è partita sicuramente dall'interno delle "stanze del potere" per dare una dimostrazione,per smuovere un qualcosa,per dare un segnale a chi stava molto in alto,il tutto con un bagno di sangue innocente,in nome della parola "potere".Marco Tullio Giordana rappresenta quasi un caso unico nel panorama del cinema italiano con un cinema di tipo sociale,con una narrativa didascalica e ombrosa ha trattato temi insoluti della cronaca "politica" italiana, dal caso Pasolini a quello Impastato,regalandoci pellicole senz'altro interessanti ma forse un po incompiute nella forza narrativa,un vero peccato,perche' da tali temi con spunti molto interessanti,sicuramente avremmo visto pellicole di una "forza" pari a quella di un Rosi o Petri,oggi comunque fare un film politico in Italia equivale ad un esposizione di tipo sociopolitico,sopratutto quando si accarezzano temi delicati come questo,percio' bisogna apprezzare Giordana per i suoi meriti da impegno civile, per aver comunque dato vita ad un film che era oltretutto necessario realizzare per i contenuti sociali e umani che contiene.Forse saro' azzardato nel dirlo,ma questo è il miglior film del regista milanese, l'intreccio narrativo e l'amalgama dei personaggi presenta qualche lacuna,con protagonisti che sembrano al di fuori della storia,ma la ricostruzione degli ambienti,la cura dei particolari anche nelle acconciature e nei vestiti,e un aria post-sessantotina che pervade l'intera pellicola sono di un grande impatto visivo,il resto della storia è di per se di quelle che lasciano il segno e ti toccano il cuore,come nella sequenza di Pinelli in questura,o la bomba nella banca,la scelta degli attori è di grande mimetismo con alcuni come Favino e Gifuni che giganteggiano alla grande in ruoli comunque difficili da sostenere,chi mi ha deluso è stato Mastandrea che nonostante la somiglianza con Calabresi è troppo implosivo nella recitazione,Giordana si è avvalso di due ottimi sceneggiatori come Rulli e Petraglia anche se nonostante l'ottimo soggetto non c'e' mai uno sbocco alla storia,peccato perche' avremmo visto un capolavoro,ma poco o male,l'importante è conoscere una pagina nera della nostra storia  sopratutto per non dimenticare,e "Romanzo di una strage" ha questo grande merito e in Italia abbiamo tanto bisogno di film cosi' che volente o nolente continuera' a far discutere......

Su Marco Tullio Giordana

Dirige in maniera ordinata e senza sbavature,anche se manca un alchimia e una connessione tra alcuni personaggi,a lui va il merito per avere diretto un film difficile,che pero' contiene una grande forza sociale ed emotiva che rompe tanti inutili dogmi ed ideologie ripugnanti.

Su Pierfrancesco Favino

Prova di grande mimetismo,in un ruolo controverso,ma necessario.Da applausi.

Su Valerio Mastandrea

Peccato un occasione mancata,recitazione un po contenuta e senza grandi convinzioni.

Su Fabrizio Gifuni

Ma è Aldo Moro sotto mentite spoglie? un mimetismo eccezionale,grande prova,forse un po troppe forzature nel tratteggiare un grandissimo personaggio,comunque una recitazione che lascia il segno e merita di essere ricordata.

Su Omero Antonutti

Insieme a Favino e Gifuni giganteggia sulla scena,un Saragat dirompente nella sua forza e moralita'......

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