Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film
apsettarsi nomi e cognomi è da illusi e stolti. tenuto conto che la strage non ha colpevoli, e che le persone incriminate sono poi state assolte e che i morti giacciono, il film di giordana è bello e coinvolgente. utile perchè comunque il nostro è un paese accusato, e non a torto, di non voler affrontare i propri scheletri nell'armadio, come fanno invece altri paesi. i visi e i nomi sono tutti sciorinati uno dopo l'altro, quindi non è che questa storia non abbia i suoi protagonisti. molti dei personaggi principali sono ormai morti e come si sa i morti non disquisiscono. che i fatti noti raccontati dal film 43 anni dopo la strage non abbiano uno o più responsabili e che si decida di chiamare il film ROMANZO di una strage getta ancora più amarezza sullo stato delle cose. la giustizia non è giusta come chiedeva la moglie di pinelli e non lo è perchè persone innocenti sono morte inutilmente. inutilmente secondo un disegno fatto da mani che come nei migliori horror sembrano fuoriuscire dritti dal buio più buio. e come nei migliori horror i superstiti, i parenti delle vittime, si ritrovano sani e salvi ma pervasi da un indicibile entità maligna, che è appunto la mancanza di giustizia. se non fosse un film che racconta una tragica fetta della nostra patria storia, ci sarebbe da ridere alla scena in cui il principe junio valerio borghese guarda il ministro rumor alla televisione NON annunciare lo stato d'emergenza. marionette nelle mani di un grande fratello pura entità maligna senza corpo materico, che ammazzavano come in una catena di montaggio al mattatoio. ci sarà anche differenza tra la lotta di un soldato in guerra e un macellaio(come il principe borghese ha detto a delle chiaie nel film)ma non è una consolazione valida per chi deve piangere i propri morti di stato. ottimi gli interpreti (sebbene la chiatti mi lasci un pò.... così), tutti dal primo all'ultimo con favino e mastandrea a passarsi il testimone in una gara di bravura per omaggiare due caduti di una laida guerra ideologica.
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