Regia di Chia-Liang Liu vedi scheda film
Terza puntata della saga sulla 36° camera sempre prodotto dalla SHAW BROTHERS e diretto ancora da Liu Chia-Liang. Il film trascura il mezzo passo falso del secondo episodio e la storia si riallaccia al primo film con Hui Chia-Liu che riprende il ruolo del monaco San Te. Questa volta il protagonista principale è però Hou Hsiao, altro pupillo del regista, nel ruolo del giovane Fong Sai Yuk: dotato di grandi abilità fisiche ma di carattere irruento e spavaldo. Le sue continue marachelle finiscono per metterlo seriamente nei guai e lui viene così costretto, assieme ai suoi due fratelli, ad entrere nel monastero Shaolin del monaco San Te. Qui Fong dà sfoggio delle sue capacità marziali e diventa subito l' idolo degli altri discepoli. Quando una notte decide di uscire di nascosto dal tempio, si imbatte in un malvagio governatore che, approfittando della ingenuità del ragazzo, tramite continue lusinghe lo istiga a mostrarli gli esercizi praticati nel monastero. Costui ha però in mente progetti ben poco amichevoli... Non appassionante come il capostipite, è comunque un film spettacolare e ben diretto girato con uno stile tendente al comico evitando il finale drammatico tipico dei film di Chang Cheh. Ovviamente gli aspetti migliori sono le coereografie di lotta, dove Liu Chia-Liang è sempre molto efficace, e le acrobazie degli attori Hui Chia Liu e Hou Hsiao in testa. Non il più esaltante del regista ma sicuramente notevole, poco soddisfacente il doppiaggio italiano
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