Regia di Paolo Poeti vedi scheda film
Renato Zero parte in tournée con il suo carrozzone pieno di poetiche canzoni e fantasiosi trucchi. Ma un misterioso “Nì” comincia a mandargli minacce scritte di morte.
Denso di uno strano senso dell’umorismo e pregno di esibizioni canore di interi brani, questo Ciao Nì è il primo e ultimo film di Renato Zero come attore protagonista, cosa che in effetti sorprende molto poco. Perché al di là della spesso incomprensibile ironia che permea la storia e delle ripetute, prolungate sequenze canore, di questa pellicola rimane solo una storiella sgangherata messa in scena con modestia da un regista – Paolo Poeti – alle prime armi, peraltro già autore del documentario sul tour di Zerofobia (album del 1977), e null’altro. Non male, va invece riconosciuto, i comprimari scelti per reggere la scena al divo: Carlo Monni, Nerina Montagnani, Renzo Rinaldi, Franco Garofalo e Guerrino Crivello; sorprende però che la riuscita sullo schermo di un personaggio così vulcanico e caleidoscopico come Zero sia davvero mediocre, anche se qualche colpa a un copione pieno di battute retoriche e situazioni scontate, all’incirca fumettistiche, va attribuita. La sceneggiatura è di Giorgio Basile, mentre il soggetto è opera del cantautore e del regista Poeti; un’ora e mezza abbastanza anonima, di cui ricordare per lo meno i costumoni e i trucchi perennemente sopra le righe (David Bowie ed Elton John avevano d’altronde fatto scuola) e canzoni come l’immortale Triangolo, la provocatoria Sbattiamoci e, in apertura, in una sequenza peraltro apprezzabile, Il carrozzone. 3/10.
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