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Novelle licenziose di vergini vogliose

Regia di Joe D'Amato vedi scheda film

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La recensione su Novelle licenziose di vergini vogliose

di undying
6 stelle

Secondo decamerotico diretto da Joe D'Amato, celato dietro il nick di Michael Wotruba. Prodotto e in parte scritto da Diego Spataro, Novelle licenziose di vergini vogliose nasconde, dietro un titolo triviale e poco promettente, un antologico in costume girato con indiscutibile professionalità.

 

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Boccaccio (Stefano Oppedisano), dopo un diverbio con la governante, si assopisce e sogna di essere accompagnato da Chaucer (Fausto Di Bella) all'Inferno. Durante il suo percorso nei gironi infernali, oltre ad imbattersi in Nerone e Dante (Daniele Tedeschi), Boccaccio assiste al destino che attende, nell'Aldilà, i lussuriosi. Tra costoro: due coppie intenzionati a dar corso ad uno scambio di coniuge; un frate che sfrutta le capacità amatorie di un marito focoso per giacere con la giovane moglie; un mercante in partenza per lavoro, che affida al nipote la cura della moglie; un maestro di musica ritenuto gay, in realtà ben in grado di soddisfare sessualmente moglie e figlia di un ingenuo marito.

 

La vecchia serva di Boccaccio rimprovera lo scrittore di inventarsi sempre e soltanto porcherie. Chiosa al riguardo: "Che poi, almeno, le facesse! Le scrive soltanto, lui! A me non mi ha mai toccata...."

Boccaccio, ripensando al richiamo dell'anziana domestica, pima di assopirsi si lascia andare ad una lucida riflessione: "Con lei! L'inferno sarebbe una meraviglia al confronto..."

Da questo curioso incipit Massaccesi trae spunto per condurci, appunto, all'inferno, luogo dantesco e testimone dei racconti che seguiranno, a base di peccatori e peccatrici destinati alla dannazione. Si tratta di un antologico senz'altro particolare, con cornice intrisa di un macabro fascino e anticipatrice di una tendenza verso un genere (l'horror) che sarà in seguito frequentato con ottimi risultati dal regista. Stefano Oppedisano riveste i panni del Boccaccio, guidato (citazione all'Inferno dantesco) in un viaggio nei gironi della Geenna, nel quale può ascoltare i racconti "licenziosi", circonvicini alle voglie di vergini audaci, che ispireranno i suoi scritti.

 

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Sceneggiato da Massaccesi e Diego Spataro è il secondo divertente decamerotico (dopo Sollazzevoli storie di mogli gaudenti e mariti penitenti) girato dal regista (lo stesso anno appare a sua firma anche un Canterbury No. 2 - Nuove Storie d'Amore del '300, diretto - in realtà - da John Shadow). Si distingue per una comicità connotata dal surreale impianto onirico-infernale e per il notevole cast femminile. Novelle Licenziose rappresenta l'ultima produzione realizzata dalla Elektra Film, casa di produzione gestita in parte da Diego Spataro (accreditato qui come sceneggiatore assieme a Massaccesi), abituale collaboratore del regista. La pellicola, in virtù di una componente straniante (gli episodi sono introdotti in sogno al Boccaccio da Chaucer -l'autore de I Racconti di Canterbury - mentre lo accompagna nel girone infernale degli "zozzoni", nel quale alcuni (con)dannati scontano le pene) non ha incontrato i favori del pubblico. Il titolo di lavorazione, faceva riferimento all'intero filone, figliato dalla "trilogia della vita" di Pasolini, ma purtroppo le Le Mille e una notte di Boccaccio a Canterbury (peraltro molto più adatto) viene sostituito con Novelle licenziose di vergini vogliose per questioni di copyright. Massaccesi è scritturato alla regia da Spataro, ma per paura di essere escluso come tecnico della fotografia ed operatore alla macchina in altre collaborazioni, opta per firmare come Michael Wotruba. Alla fine delle riprese il metraggio non è sufficiente a raggiungere la canonica ora e mezza, percui Spataro affida a Franco Lo Cascio (in seguito celebre per le regie di hard con lo pseudonimo di Luca Damiano) la direzione di un quinto episodio.

 

Nota: parte delle informazioni riportate derivano da un'intervista a Diego Spataro, a cura di Davide Pulici e Manlio Gomarasca, riportata parzialmente nel booklet allegato alla VHS Shendene & Moizzi.

 

 

"L’Inferno è guardarsi indietro in quella frazione di secondo e scoprire di aver sprecato l’occasione per rendere degno il miracolo della vita." (Paulo Coelho)

  

F.P. 19/07/2020 - Aggiornamento della recensione pubblicata in precedenza su Il davinotti 

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