Regia di Woody Allen vedi scheda film
Woddy Allen,insolito
Quattro storie molto liberamente ispirate alle novelle del Decamerone ,che hanno in comune la location,cioè Roma,si svolgono contemporaneamente, ma ognuna va per proprio conto, senza incrociarsi mai.Un architetto americano molto noto,rivive un doloroso episodio accaduto durante il suo periodo giovanile,trascorso in quel di Roma,dispensando consigli immaginari ad una sorta di suo, alter ego, Jack studente ,invaghito di Monica,ma fidanzato di Sully,che si salva per un soffio dalle attenzioni civettuole, ma false di Monica.Nel secondo episodio Jerry, produttore discografico in pensione, e sua moglie Phyllis giungono nella capitale per incontrare la figlia Hayley, che si è fidanzata con un avvocato italiano, Michelangelo, Jerry scopre che il futuro consuocero Giancarlo, un impresario di pompe funebri è molto dotato vocalmente, ma riesce a cantare bene, solo sotto la doccia.Nel terzo episodio un anonimo romano, Leopoldo Pisanello, il nostro Benigni, illustre sconosciuto, si ritrova inspiegabilmente al centro della scena mediatica, costantemente assediato dai giornalisti e cronisti che vogliono conoscere tutti i dettagli della sua vita privata, all’inizio è esasperato dalla mancanza assoluta di privacy,ma quando torna improvvisamente nel sospirato anonimato,scopre che la ribalta gli manca. Infine nell'ultimo episodio, Antonio costretto per un malinteso a presentare per moglie la prostituta Anna, con cui ha anche un intimo accostamento, mentre la sua vera moglie Milly si intrattiene con il divo del cinema Luca Salta,peraltro anche lei sgarrerà, ma poi tutto si sistemerà .
Leggo recensioni contrastanti sul conto di questo film e non mi sorprendo, Da Woddy Allen, ci si aspettano sempre film geniali, questo esce decisamente dal repertorio delle sue migliori opere,peraltro anche la struttura ad episodi è insolita per il cineasta newyorkese. Lo potremmo definire un lavoro “outsider” tuttavia anche se non raggiunge le vette cui ci ha abituato, regala qua e là sprazzi di umorismo e perle di sarcasmo. Forse quello che manca al film,è proprio il feeling con Roma, che di fatto non si realizza mai, è come se gli sfuggisse l’essenza della città, anche se si sforza di raccoglierne gli umori e di omaggiare con spirito “vintage” I Fellini e i Monicelli. Qualche critico ha parlato di stanchezza, del regista,che in realtà mi sembra invece molto lucido e con questa pellicola,si trastulla, nel collocare i suoi personaggi in situazioni straordinarie e regalar loro una “change ” per vivere qualcosa di “speciale” ma poi le vite “straordinarie” sono sicuramente più emozionanti, ma anche troppo impegnative e quindi meglio tornare allla mediocrità piatta, ma stabile.
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