Regia di Woody Allen vedi scheda film
Il film "italiano" di Woody Allen è il meno convincente dei sette da lui girati nel Vecchio Continente.
Fa un po' male ammetterlo, ma il film "italiano" di Woody Allen è il meno convincente dei sette da lui girati nel Vecchio Continente. In esso il regista e sceneggiatore contamina la sua mentalità e il suo stile da un canto con l'amena marea di luoghi comuni (positivi e negativi) che gli Americani hanno dell'Italia e dei suoi abitanti, dall'altro con la tradizione filmica italiana passata e presente (l'omaggio al felliniano Lo sceicco bianco). Questo suo sguardo al Belpaese (e alla città di Roma) è intimamente amorevole, ma il cedevole copione su cui poggia non ha neanche la metà dell'acume del solito Allen: le notazioni di costume sono per la maggior parte spuntate, le quattro vicende non interessano mai sul serio, le battute veramente spassose si contano in una mano, mentre la nota genialità inventiva dell'autore si palesa quasi esclusivamente nella buffa trovata del tenore che canta bene solo sotto la doccia. E l'unico episodio riuscito (quello con Ellen Page e Jesse Eisenberg) è guastato dall'ambiguità della figura di Alec Baldwin: non si comprende infatti se sia un personaggio come gli altri o una specie di eterea "voce della coscienza" dei due giovani. Non sfigura, in ogni caso, il cast italiano: bene Antonio Albanese, Roberto Benigni e Roberto Della Casa su tutti.
Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno accompagna i titoli di testa ed è suonata dal vivo prima di quelli di coda.
Film PASSABILE (5) — Bollino GIALLO
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