Regia di Woody Allen vedi scheda film
Sinceramente mi aspettavo di più da questo nuovo film di Allen dopo le critiche entusiastiche per il suo Midnight in Paris (che vedrò presto), invece mi ritrovo ad assegnare una sufficienza stentata a questo suo pubblicizzatissimo lavoro.
Parecchi i punti deboli di una sceneggiatura macchinosa, verbosa e in fin dei conti inconcludente che ricalca la risaputa morale pirandelliana delle maschere e della vita come finzione mettendo in scena (con tanto di microfoni che appaiono fugacemente in alcune sequenze) quattro storielle non tutte coinvolgenti e apprezzabili.
Deludente il ritorno alla recitazione dello stesso regista che si cimenta con piattezza nel solito ruolo dell'ipocondriaco/cinico/fallito con tanto di moglie psicologa e i relativi cliché su Freud e dintorni; non convince del tutto nemmeno il tanto acclamato Benigni che regala qualche risata stentata. Meglio invece il duetto Page/Eisenberg nella vicenda più romantica e tradizionale, altrettanto brava la Mastronardi e solare anche se poco sfruttata la Cruz.
Roma appare sfuggente e folcloristica, ma è sempre un bel vedere, il montaggio poco fluido e meccanico come la regia che mostra poche idee. Un passo falso, a mio parere.
Non mi è parso particolarmente ispirato.
Brava, continua la sua ascesa.
Ha quella faccia un pò così, anonima, ma funziona.
Niente di nuovo.
Ok.
Il piacione gli riesce ancora.
Avrebbe dovuto calcare di più sulla sua comicità surreale ma è anche il copione a non andare.
Brava.
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