Edmond Vidal (Gérard Lanvin), per tutti Momon, ha ormai sessant'anni e vive tranquillo insieme alla moglie ma in lui sono ancora vivi i ricordi della sua lunga carriera criminale che lo ha visto, insieme al complice e fratello di vita Serge Suttel (Tchéky Karyo) e alla banda da loro messa in piedi, terrorizzare la Francia dal 1967 al 1974, compiendo più di trentacinque rapine, compresa quella milionaria all'Hotel delle Poste di Strasburgo, fino all'inevitabile e drammatico arresto. Rivivendo quegli attimi, Momon ripensa anche a come tutto ebbe inizio in seguito a uno spiacevole episodio della sua infanzia quando venne prelevato con l'inseparabile Serge dal campo nomadi in cui viveva e condotto in riformatorio per aver rubato delle ciliegie.
Note
Ricorrendo a una lunga serie di flashback, il film racconta la vera storia degli atti criminali commessi dalla Banda dei Lionesi.
E alla fine Marchal ha scelto di attraversare il guado. Lui che ha sempre parlato nei suoi film del lato oscuro della polizia, lui che da ex ufficiale l'ha vissuta per tanti anni da dentro, ora ci parla di come si sta dall'altra parte della barricata. E si dimostra ancora una volta il più americano dei registi europei non rapportandosi solo al cinema di Michael Mann ma anche a quello di uno… leggi tutto
Quando dirigi un film dopo due titoli come “36, quai des Orfévres” (2004) e “L’ultima missione” (2008), hai tutti gli occhi puntati addosso, deludere le aspettative diventa facile (anche se poi qui da noi è uscito solo in home video) e non credo di dire nulla di particolare se affermo che questa quarta direzione di Olivier Marchal sia anche la sua meno… leggi tutto
A Gang story Francia, Belgio 2011 la trama: Edmond Vidal detto “Momon” impara da suo padre il principio della lealtà, del comportarsi secondo le regole, senza mai tradire gli amici.Fin da piccolo ha un legame molto forte con Serge Suttel, quasi una fratellanza, con lui diventerà un rapinatore seriale, formando una banda dedita ai furti ed ai più efferati…
Il film e la trama meritano una visione. Solido, vero noir, basato sulla questione di lealtà incondizionata di certa malavita, si entra in una società in cui la famiglia e i compagni sono tutto e si vede come la Francia non sia poi così distante da certa parte dell'Italia. Quello che non aiuta il film, invece, è il continuo flashback. Si tratta quindi di un film fatto…
Quando dirigi un film dopo due titoli come “36, quai des Orfévres” (2004) e “L’ultima missione” (2008), hai tutti gli occhi puntati addosso, deludere le aspettative diventa facile (anche se poi qui da noi è uscito solo in home video) e non credo di dire nulla di particolare se affermo che questa quarta direzione di Olivier Marchal sia anche la sua meno…
Filmaccione sanguigno di rapine, di ammazzamenti, di amicizie virili, di giuramenti "per la vita", di cameratismo, di coraggio, ma anche di tradimento e vigliaccheria. Personaggi ben interpretati, alcuni scolpiti nel marmo, quasi epici. Un Romanzo Criminale trasposto dalla banda della Magliana alla (multietnica) fauna malavitosa lionese e anch'esso strettamente tratto da fatti di…
Marchal torna dietro la macchina da presa dopo il discreto "L'ultima missione", narrando la storia realmente accaduta della banda dei lionnesi, che imperversò per metà Francia negli anni settanta. Momon (Lavin), ex boss della banda, ritiratosi a vita privata, sarà costretto a tornare in azione per aiutare l'ex socio ed amico di una vita Suttel (Karyo), finito…
L'ex poliziotto passato alla regia Olivier Marchal ci riprova, ma - nonostante la conoscenza sul campo dell'ambiente malavitoso - ormai le sue storie mostrano il fiato corto. I lionesi (questo il titolo originale del film), guidati da Momon (Lanvin), hanno un problema: Serge (Karyo), l'amico storico di Momon, è stato arrestato. Bisogna liberarlo con un'azione rapida ed efficace, che va in…
Questa volta Marchal ci mostra "l'altra parte della barricata". E ancora un film con personaggi approfonditi, dei quali mostra sia i lati oscuri sia i valori. Marchal li rispetta, e sa raccontare molto bene. Non è un film celebrativo... e a questo proposito mi piacerebbe sapere se in Francia ci siano state bolse polemiche che alcuni italioti fecero con l'uscita del film su Vallanzaska. 8/10
La quarta regia di Olivier Marchall ci conferma che siamo in presenza di una figura di alto livello nel genere che possiamo liberamente definire poliziesco, gangsters movie o “polar”. La “Gang des Lyonnais”, guidata da Momon Vidal, imperversò realmente in Francia a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Marchall ce ne racconta la storia, alternando la cronaca di quegli anni ai suoi…
Dopo una manciata di buoni titoli "dalla parte della legge" (ma L'ultima missione aveva in realta' un po' deluso le mie troppo elevate aspettative), Olivier Marchal decide che e' il momento di prendere posizione sull'altra sponda, quella della delinquenza organizzata, e lo fa narrando, in un flash-back della memoria, le gesta efferate della banda dei lionesi, che semino' panico, terrore e una…
E alla fine Marchal ha scelto di attraversare il guado. Lui che ha sempre parlato nei suoi film del lato oscuro della polizia, lui che da ex ufficiale l'ha vissuta per tanti anni da dentro, ora ci parla di come si sta dall'altra parte della barricata. E si dimostra ancora una volta il più americano dei registi europei non rapportandosi solo al cinema di Michael Mann ma anche a quello di uno…
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Commenti (1) vedi tutti
Il grande erede di Jean Pierre Melville, Olivier Marchal “Les Lyonnais ”è bellissimo !!!
leggi la recensione completa di claudio1959