Regia di Davide Ferrario vedi scheda film
Ripescare, in una buona edizione in DVD, questo bel documentario di uno dei nostri cineasti più sottovalutati, Davide Ferrario, è stato nello stesso tempo interessante e, a soli undici anni, o poco più, dalla sua realizzazione, un colpo al cuore nel vedere un'italia così profondamente cambiata, almeno sotto certi aspetti, che fa sì, come è destino per tutti i doc che tentano un'analisa antropologica, che "Piazza Garibaldi" suoni un poco datato. Il concetto di Ferrario era, ed è ancora, molto interessante: seguire l'avventura dei Mille di Garibaldi, attraverso le pagine di un diario di uno dei ragazzi che vi parteciparono, e passo dopo passo, rifare quel percorso per cercare di capire se l'Italia si è veramente fatta, oppure no. Lo fa, soprattutto, in Sicilia e nel sud dell'Italia, lì, dove le grandi battaglie garibaldine si sono svolte, e dove si scopre che Garibaldi è un nome poco gradito, poco ricordato, addirittura rimosso. Fra nostalgici borbonici e nuove realtà resistenti, i Mille per la "libertà", oggi, sono sacche di resistenza umana e civile, fra immigrazione sfruttata, preti di frontiera, piccoli sognatori. Il mosaico che Ferrario ci restituisce è quello di un'Italia, da sempre, divisa, fintamente unita, prigioniera di malaffari e di egoismi, dove del sacrificio e dell'epica di allora, oggi non è rimasto più nulla, se non qualche cippo, qualche tomba abbandonata, qualche racconto. Un paese, il nostro, costantemente smemorato, costantemente proiettato verso un futuro nebuloso e incerto, così come i piroscafi dei garibaldini che da Genova navigarono nella piena oscurità verso la Sicilia, ma con tutt'altro entusiasmo. Forse un po' troppo lungo, ma chiaramente interessante e, come è d'uopo per Ferrario, militante: un doc da avere, in una filmografia da sempre coraggiosa e diversa.
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