Trama
Jim (Jason Biggs) e Michelle (Alyson Hannigan) hanno avuto il loro primo figlio e, in occasione di una rimpatriata, incontrano i vecchi amici del liceo ma, mentre alcuni di loro sembrano aver messo la testa a posto - come Oz (Chris Klein), trasferitosi a Miami per dedicarsi al suo lavoro di commentatore sportivo e impegnato in una relazione con una giovanissima ragazza -, Steve Stifler (Seann William Scott) ha continuato a perseverare in comportamenti folli e spensierati. A complicare la movimentata riunione ci penserà anche il padre di Jim ( Eugene Levy), deciso a rivelare tutti i suoi segreti.
Approfondimento
TUTTI INSIEME 13 ANNI DOPO
Sono passati esattamente 13 anni da quando gli studenti della East Great Falls High School hanno fatto la loro prima comparsa sul grande schermo con American Pie. Era il 1999 e l'occasione di una rimpatriata concede loro l'occasione per scoprire durante un movimentato fine settimana cosa è cambiato, non solo nelle loro vite ma anche nei rapporti di amicizia, messi alla prova dalla distanza e dal tempo intercorso dalla mitica estate in cui quattro ragazzi del Michigan cercavano in tutti i modi di perdere la loro verginità. Da allora, Jim ha sposato Michelle, Vicky e Kevin si sono detti addio, Oz e Heather sono finalmente cresciuti e Finch continua ancora a desiderare la madre di Stifler, mentre quest'ultimo non sembra essere intenzionato a divenire adulto. Il ritorno a casa permette a ognuno di loro di rituffarsi nel passato e di far un salto ai tempi delle loro prime tempeste ormonali: questo grazie alla tenacia dei produttori Craig Perry, Warren Zide e Chris Moore che hanno puntato sull'idea della reunion per poter riportare sul grande schermo tutti i protagonisti del primo capitolo della saga che fu capace di parlare a chiunque di fatti ed esperienze comuni proprio grazie a un gruppo di personaggi che vive situazioni in cui chiunque può identificarsi e che divenne in breve tempo un classico della commedia generazionale. Questo "ritorno alle origini" negli intenti della produzione dovrebbe anche servire a far passare in secondo piano alcune discutibili pellicole che nel corso degli anni hanno sfruttato il marchio "American Pie" pur non essendo all'altezza dell'originale.
VECCHI PROTAGONISTI, NUOVI PROBLEMI
Dopo aver convinto il cast originale a riunirsi eccezionalmente e a rimettersi in gioco (con Jason Biggs che ha accettato persino di mostrare qualcosa che sicuramente non passerà inosservato alle commissioni di censura e Alyson Hannigan che si è presa una pausa dal set della sitcom di successo How I Met Your Mother), il problema maggiore dei produttori era quello di trovare una squadra di sceneggiatori che tenessero conto che il franchise aveva bisogno di ricollegarsi a quanto già accaduto nei primi tre film (American Pie, American Pie 2 e American Pie. Il matrimonio). A imbarcarsi ad occhi chiusi nel progetto sono stati Jon Hurwitz e Hayden Schlossberg. Dopo aver contribuito al successo della serie di film su Harold & Kumar (American Trip - Il primo viaggio non si scorda mai, Harold & Kumar Escape from Guantanamo Bay e A Very Harold & Kumar 3D Christmas), da fan sfegatati della saga, i due sceneggiatori/registi hanno colto l'occasione per contribuire all'evoluzione della storia in maniera credibile e coerente, sottolineando come nell'universo delle commedie vietate ai minori di 14 anni nessuna sia più scandalosa e al tempo stesso verosimile di American Pie, in cui l'ossessione per il sesso procede di pari passi con i turbamenti e le difficoltà di rapporto dei primi amori: basta ricordare come mentre Jim è alla ricerca ossessiva della sua prima donna, Oz e Heather hanno una storia d'amore e Vicky aspetta di sentirsi dire finalmente "ti amo". L'idea della reunion permette poi di far sì che ai vecchi personaggi se ne possano affiancare di nuovi e creare un mix che difficilmente si vede al cinema, considerando che gli episodi di reunion sono più tipici delle serie televisive che dei film e che non sempre gli attori accettano di ritornare a vestire i panni dei personaggi che li hanno portati al successo. Questa è stato per di più la prima volta che tutti quanti si sono ritrovati insieme (considerando che una parte del cast non compariva già neanche in American Pie 2) per di più con il compito di dare vita a personaggi che hanno priorità differenti rispetto a quelle di 13 anni prima, dovendo adesso affrontare problematiche inerenti al mondo dei trentenni ma in linea con lo spirito dei loro caratteri. Ognuno dei personaggi è alle prese con una nuova vita non certo più felice: Jim e Michelle si sono sposati ma la nascita dei figli li ha allontanati facendo venire meno il sesso, Stifler è in crisi di popolarità, Oz ha avuto un enorme successo ma sente nostalgia di casa, Kevin è felicemente sposato ma la sua vita è diventata di una monotonia urticante, mentre Finch è circondato da un alone di mistero, dato che racconta di essere stato in giro per il mondo senza mai spiegare per quali ragioni.
COERENZA DENTRO E FUORI DAL SET
Nonostante all'apparenza possa sembrare superfluo, girare American Pie. Ancora insieme ha richiesto un enorme sforzo produttivo per la cura e la fedeltà delle immagini. Lo scenografo Bill Arnold ha voluto rivedere in dvd i primi tre episodi e recuperare gli scatti di scena per far sì che il clima del nuovo capitolo avesse agli occhi del pubblico un tocco familiare, ricreando ben 40 set differenti e approfittando dell'ospitalità di una città come Atlanta, che ha garantito alle riprese luoghi che potessero rappresentare sia il Michigan che la California. Non è stato poi difficile ricreare gli interni della casa dei genitori di Jim, dato che dopo l'enorme successo riscosso da American Pie una ditta ha cominciato a commercializzare una carta da pareti chiamata "American Pie Plaid" e gli oggetti e arredamenti presenti sul set originale erano di comune fattura, facilmente riproducibili dal team del direttore artistico Elliott Glick. Così come nel primo episodio, ritorna ad avere un ruolo chiave la mamma di Stifler e la sua camera da letto: a differenza della stanza della casa del lago, stavolta ci si ritrova di fronte a un vero boudoir.
Alle prese con un budget molto limitato, anche le sequenze che riguardano la partecipazione di Oz a un popolare varietà basato sulla danza sono state girate in un piccolo spazio scenico, addobbato in modo che somigliasse alle grandi produzioni televisive americane, così come l'ambiente in cui si svolge la reunion è stato ricreato in una palestra che, per l'occasione, ha cambiato la copertura del pavimento per trasformarsi in una grande sala dotata di incredibile luce.
Per rimarcare le varie psicologie dei protagonisti, la costumista Mona May ha cercato di variare gli abbigliamenti, passando dall'alta moda indossata da Oz e Katrina per arrivare ai jeans e alle t-shirt indossate da Michelle, simbolo di una femminilità assopita per via della maternità. Non mancano, però, le sorprese come i pantaloncini in pelle fatti indossare a Jim durante un particolare momento della storia o la scelta di puntare su abiti dorati per la scena della reunion, ambientata su uno sfondo in cui regnavano le tonalità blu e argento.
Note
Volgare come sempre (ma occhio ai tremendi eufemismi infantili messi in bocca a Stifler nella versione italiana: affossano metà della verve comica), autocitazionista fino al parossismo (alcune apparizioni nel gran finale saranno comprensibili solo ai seguaci della serie), lontano da ogni morale conservatrice (anzi, l’inconcludente e immaturo Stifler si erge a trionfatore assoluto): qualche gag tira troppo la corda, ma la combinazione di risate & rimpianti funziona oltre le aspettative.
Trailer
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Commenti (5) vedi tutti
Ripetitivo, ripetitivo, ripetitivo
commento di ssiboniSesso e goliardate da una parte, ma anche sprazzi di maturità dall'altra... e il film miracolosamente trova la sua strada.
commento di moviemanDopo aver prosciugato come una rapa ogni residuo di comicità, grazie a tre seguiti osceni, si è ben pensato di prendere a vangate i resti di quei poveri ragazzi con quest'ultimo, imbarazzante, episodio.
leggi la recensione completa di alfatocoferoloAncora insieme, ma era meglio lasciarci il ricordo di quei 3 bei film di inizio saga. Mai realmente divertente, nemmeno Stifler riesce a risollevare un tentativo di reunion fallito e che non poteva avere successo.
commento di near87Stiffler è il personaggio che regge il film... e alla lunga... il più affezionato agli amici... come noi a lui...
leggi la recensione completa di LoLori