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47 Ronin

Regia di Carl Rinsch vedi scheda film

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GARIBALDI1975

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La recensione su 47 Ronin

di GARIBALDI1975
7 stelle

Uno dei film del 2013 (e distribuiti in Italia nel 2014) più 'maltrattati', 'bistrattati' dalla community di FilmTV è certamente "47 Ronin". Dopo aver letto le recensioni di autorevoli recensori tra i coscritti al sito (tutti fidatissimi, attività che compio metodicamente prima di accedere alla visione vera e propria del film), mi sono approcciato a questo titolo con poche speranze. Il trailer mi aveva comunque catturato; l'attore protagonista il più delle volte mi ha convinto, per il resto sapevo poco, quasi nulla.

 

Quel 'nulla' (o quasi) da cui sono partito, include il non aver visto il precedente film al quale è ispirato "Quarantasette Ronin" (1941, di Kenji Mizoguchi), sarà stato un male o un bene, non lo so; per certo il risultato finale mi ha gradevolmente sorpreso, in quanto traendo spunto dalla leggenda (quasi storia) giapponese di questi 47 samurai, si sono piacevolmente mescolati al film elementi fantastici con scenografia a tratti fumettistica che fa ampio uso (e non abuso) della Computer Graphic Imagine.

 

Una premessa è doverosa: se non adorate un altro regista come Zack Snyder e i suoi film più iconici come '300' o Sucker Punch; se non vi dovesse affascinare la regia di James Cameron e il suo modo di girare 'Avatar'; allora lasciate stare, svoltate al primo angolo, non è questo il film che fa per voi. Se invece il i vostri orizzonti cinematografici dovessero essere ampi e progressistici, vi piace la CGI di qualità e non siete perniciosamente ancorati al passato e al soppesare ogni parola della sceneggiatura, allora -forse- questo film potrebbe catturarvi. D'altronde '47 Ronin' si presenta, senza troppe pretese, come un film d'azione e nulla di più. Quindi intrattenimento allo stato puro. La cultura sta in altri lidi e non certo qui.

locandina

47 Ronin (2013): locandina

 

Fatte le opportune premesse, andiamo al merito della pellicola.

 

Innanzitutto, che cosa è un Ronin? Il termine si traduce letteralmente dal giapponese come "uomo alla deriva". Trattasi di samurai caduti in disgrazia perchè rimasti senza padrone o per la morte di quest'ultimo o per averne perso la fiducia. Una sorta dei nostri cavalieri erranti medievali.

 

Caratterizzati da un profondo senso dell'onore, che comprendeva il suicidio cerimoniale (con lo sventramento) e lealtà incrollabile al loro padrone (una sorta dei nostri ex feudatari).

 

Effettivamente il film s'introduce in modo parecchio presuntuoso quando la voce fuori campo spiega che bisogna 'conoscere la storia dei 47 Ronin per capire e raccontare la storia del Giappone'. Beh ..., forse sarà che questi samurai-ronin appariranno anche importanti per la cultura giapponese, ma sono sicuro che dal vedere questo film non ci si deve illudere di ottenere nessuna formazione culturale, se non due ore di spensierato intrattenimento.

 

Il protagonista è interpretato dal 'sempre verde' Keanu Reeves e mi è sembrato l'attore adatto per rappresentare un uomo meticcio euro-asiatico nato da padre marinaio inglese e una madre contadina giapponese; adottato da entità fantastiche della foresta, cresce imparando particolari abilità di combattimento. Più tardi, fugge dalla inviolabile foresta e viene adottato dal nobile feudatario, che lo cresce; con il tempo l'amicizia per la figlia del feudatario si trasformerà nell'amore che darà una chiave romantica all'intera vicenda. Giusto per non scontentare le spettatrici del gentil sesso.

 

Il mito dei 47 Ronin, racconta che nel '700 un gruppo di samurai si opposero al governatore del Giappone (lo shogun) per vendicare la morte dello stimato padrone. Le probabilità rendono quasi impossibile la missione vendicatrice, sino a quando il meticcio euro-asiatico si unisce a loro, viene accettato dai samurai e corre a salvare la sua 'bella' amata.

locandina

47 Ronin (2013): locandina

 

E' il primo lungometraggio del regista Carl Rinsch, che con diligenza fa un buon lavoro. Lasciando alla fotografia di fare una signorile rappresentazione dei luoghi. Costumi curatissimi. Le atmosfere giapponesi si respirano genuinamente. I dialoghi sono abbastanza stereotipati, senza spunti significativi.

 

Il meglio è fornito dalla curata CGI, che ci disegna mostri magici dalle proporzioni terrificanti e che prendono vita dalle lunghissime tele che avvolgono le geisha.

 

Ci sono momenti di estrema bellezza e di altri di violenza spietata. La trama è stratificata in fantasia e finzione e si mantiene genuinamente a quel forte idealismo tipico dei vecchi film giapponesi sui samurai. Questo è l'aspetto che mi è piaciuto di più. Tanta modernità, ma usata con rispetto dello 'spirito' di ciò che vuole rappresentare.

locandina

47 Ronin (2013): locandina

 

 

'47 Ronin' come ricreazione storica è un disastro, il massimo della inattendibilità, un mucchio di sciocchezze antistoriche, ma rimane un bel film d'azione (ricordo a tutti i recensori che è stato co-sceneggiato dallo scrittore della serie di Fast & Furious), e quindi ne include pregi e difetti, ma non ci si doveva aspettare nulla di diverso. Se compro un hamburger o un hot dog per saziarmi, non devo aspettarmi le grazie dei sapori di caviale e champagne!

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