Regia di Anne Fontaine vedi scheda film
Un film d’attori e che senza i due mattatori presenti (Benoit Poelvoorde e Isabelle Huppert, of course), sarebbe stato con ogni probabilità una sottospecie di cinepanettone d’Oltralpe, ma quando si hanno a disposizione due cavalli di tale razza gli equilibri possono facilmente mutare in meglio per quanto le dinamiche rappresentate abbiano difetti di base non del tutto superabili (almeno non a cuor leggero).
Agathe (Isabelle Huppert) e Tony (Benoit Poelvoorde) non si sopportano fin dal loro primo incontro, differenti a livelli macroscopici per carattere e per classe (sociale e di comportamento), ma per vari motivi, figli e un improvvisato lavoro, finiscono col passare diverso tempo insieme.
Come si sa spesso accade che gli opposti finiscano con l’attrarsi, a volte basta un bicchiere di vino (di troppo).
Anne Fontaine sfrutta piuttosto abilmente le marcate differenze dei caratteri principali messi in campo e grazie al fondamentale apporto degli attori principali il lavoro le risulta tutto più facile.
Non ci sono infatti particolari soluzioni di sostegno alla causa, la consecutio è scontata, fin da subito è chiaro dove si andrà a parare (anche se si prova qualche variazione), ma per sua (nostra) fortuna Benoit Poelvoorde è assolutamente debordante, fanfarone (il che vuol dire automaticamente ricco di battute da proporre), puttaniere incallito (il che fornisce un altro “occhiolino” nei confronti del pubblico anche più “facilone”) e Isabelle Huppert ha quella classe che non si trova certo per strada e che le consente di fare per buona parte del film da “muro” e spalla allo stesso tempo.
Poi seguendo il corso degli eventi le mutazioni appaiono un po’ troppo grezze, la vicenda perde inevitabilmente buona parte del suo respiro e la “bisbetica” finisce con l’essere domata.
Questo non senza qualche ulteriore di passaggio di raccordo (d’altronde ai canonici novanta minuti in qualche modo bisogna pure arrivare) che non aggiunge poi niente di particolare.
In sintesi rimane un film che senza una coppia d’interpreti d’eccezione, sarebbe stata ben poca cosa, ma questi ci sono e si fanno valere fornendo il massimo contributo possibile per cui, bandendo facili entusiasmi, posso dire che l’operazione sia piacevole nei suoi eccessi e poco efficace nel resto, ma nel complesso la visione non si fa denigrare.
Piacevole senza troppi sforzi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta