Regia di Anne Fontaine vedi scheda film
La dinamica degli opposti che si attraggono è vecchia come il mondo. Lei algida e sofisticata direttrice di una galleria d’arte, lui spiantato manovale senza fissa dimora con un debole per donne ed alcol. Si incontrano tramite i figli, prima si detestano e poi si amano. Tutto molto prevedibile, comprese le inevitabili complicazioni sentimentali e le divagazioni parallele su comprimari in crisi di mezza età o in fissa per il naturalismo. Girato con sufficiente mestiere e ravvivato nella seconda parte da sviluppi un po’ più sbarazzini, fra sbornie e bordelli, il film di Fontaine rimane ad ogni modo una commedia troppo convenzionale per lasciare un qualsivoglia segno nella memoria. Il classico caso in cui sono gli attori a fare la differenza. Huppert e Poelvoorde magistrali.
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