Regia di Maurizio Ponzi vedi scheda film
Tre storie semplici. Dove semplice dev’essere applicato alla maniera di un Truffaut o di un Sautet. E tre storie per tre quartieri romani. A Monteverde Vecchio Gaia (Myriam Catania) vive un vita agiata: sta per entrare nel suo nuovo appartamento, mentre il padre fa i conti con la giustizia italiana perché accusato di avere preso qualche mazzetta; flirta con uno della sua casta e azzanna il quotidiano come un capriccio da togliersi a seconda del risveglio e della voglia del momento. Al Prenestino, invece, Franco (Edoardo Leo) e Vilma (Ambra Angiolini) si amano ma sono costretti a fare l’amore in macchina: non hanno casa, il lavoro latita e solo il fatiscente appartamento di un vecchio pensionato cardiopatico rappresenta la speranza di un futuro migliore. A Ostia, per contro, un poliziotto (Primo Reggiani) nasconde dietro la divisa la propria omosessualità; questo non gli impedisce di abbordare per strada Enzo (Nicolas Vaporidis), ragazzotto che vive ancora con una madre che, tra una canna e l’altra, affitta case agli extracomunitari. In un bellissimo finale alla Robert Benton i protagonisti si ritroveranno in una chiesa. Dove li avevamo lasciati all’inizio. Gran ritorno di Maurizio Ponzi, parente stretto di un altro film suggestionato, abitato e attraversato da un umanesimo struggente, Notizie degli scavi di Emidio Greco. Con un filo rosso che li unisce indissolubilmente: la sempre più brava Ambra Angiolini.
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