Regia di Jim Sheridan vedi scheda film
Scricchiolii, porte che sbattono, finestre che si rompono, fantasmi. Avete presente l'armamentario più corrivo del cinema horror? Ecco, Jim Sheridan, a corto totale di idee, arraffa a piene mani da quel bagaglio per principianti per andarci a raccontare la storiellina di un editore (Craig) che lascia il lavoro per occuparsi della famiglia. Ma intorno alla grande casa fuori città dove abita con la moglie (Weisz) e le due figliolette sembra che tutti sappiano che in quella abitazione è stata compiuta una strage di cui fu indiziato il capofamiglia. Deciso a scoprire la verità, l'uomo si mette sule tracce di una vicina di casa (Watts) che sembra saperne parecchio.
I primi venti minuti, grazie all'armamentario di cui sopra, sono già il minimo sindacale del racconto filmico. Dopo, la storia si sbraca del tutto: amanti, tradimenti, vendette, ospedali psichiatrici e poco ci manca che non arrivino anche Maciste e i bersaglieri. Tutto centrifugato in maniera da assicurarsi che il pubblico, confuso tra ruzzoloni, colpi di pistola e incendi, esca dalla sala convinto di avere assistito a un film. Il capitolo più basso nella filmografia del regista di Brothers e Il mio piede sinistro.
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