Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
La saga del Cavaliere Oscuro si chiude in un bagliore di luce. Una nuova esistenza per Bruce Wayne o una malinconica visione di Alfred? Il finale è aperto ma Hollywood ha già tracciato la via, con Robin e Catwoman sulla rampa di lancio. Nolan, che ha saputo introdurre un'impronta autoriale nel cinema supereroistico, qui smarrisce la via. Il Cavaliere Oscuro, dolente e cupo fin dagli inizi, costretto a guardare negli abissi di un'anima duale da Joker e Harvey Dent, nel capitolo finale è un personaggio svuotato e inconsistente.
Bruce Wayne vive in una casa mausoleo nel ricordo di Rachel, Batman si è ritirato dalla scena per rendere credibile una menzogna che ha portato ordine a Gotham, ma non c'è conflitto in tutto ciò, quasi una pacata rassegnazione.
Bane è un villain privo di fascino, Miranda Tate incide assai poco, alla fine i personaggi più riusciti sono il futuro Robin e una Catwoman intrigante, subdola e sensuale.
Bane riporta il pippistrello alla luce e lo caccia nella fossa dei dannati. Batman si scopre araba fenice e spiega le ali alla volta di una Gotham precipitata nel caos.
Nolan intreccia le fila dei capitoli precedenti ma la matassa s'ingarbuglia in una sceneggiatura con parecchi punti oscuri. Nonostante l'azione il film procede piatto, lento e confuso, con un colpo di scena telecomandato che dà il colpo di grazia alla pellicola.
Il solo sussulto, la scena in cui Batman si rivela a Gordon. Tutto il resto è noia, ben confezionata, drammaturgicamente incastonata in un prodotto senz'anima.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta