Con l'aiuto della piccola comunità inglese che vive laggiù, cinque suore hanno aperto una scuola e un ospedale in un centro dell'Himalaia. Ma affiorano difficoltà di ogni tipo. Una suora pianta i fiori al posto delle verdure, un'altra cura un bambino che però muore, e tra gli indigeni si diffonde il sospeto, un'altra ancora impazzisce e cerca di sedurre un uomo.
Note
Interamente girato in studio, morboso e fiammeggiante, è il punto più alto raggiunto dal genio pittorico di Powell: i colori sottolineano tutti gli scarti psicologici dei personaggi. Oscar alle scenografie e alla fotografia.
Uno dei capolavori degli “Archers” in cui il talento immaginifico di Michael Powell è integrato perfettamente alla valida scrittura di Emeric Pressburger, e ne risulta una splendida veste visiva e profondità di lettura.
La purezza ci avvicina a Dio ma più ci innalziamo al di sopra dell'uomo e più profondo si apre l'abisso ai nostri piedi. Ciò sia detto con il colore del sangue, la bellezza della carne e il profumo del vento.
il conflitto tra natura e civilta', erotismo e repressione: grande film, torrido, morboso, contraddistinto da un impatto cromatico devastante. Bravissime le attrici
Le difficoltà di un gruppo di suore in un convento sperduto sulle montagne dell'Himalaya. La storia mostra come sia facile perdersi e sentirsi smarrite in un luogo ostile. E la fine è ingloriosa e senza appello.
" Non sono riuscita a fermare il vento.o a impedire all'aria di essere cristallina,o a nascondere lo splendore della montagna....C'è qualcosa in questa atmosfera che fa apparire tutto eccessivo." ( Sister Clodagh a Mr.Dean ) Cinque giovani suore dell'ordine "Serve di Maria",guidate dalla volitiva Sister Clodagh (Deborah Kerr),lasciano la casa madre a Calcutta per trasferirsi a… leggi tutto
Cinque suore vengono mandate a fondare una comunità su una montagna dell’Himalaya, occupando quella che era stata la residenza di un harem. La natura del luogo, insieme alla presenza di una sensuale servetta, riportano alla luce sentimenti repressi: una coltiva fiori anziché ortaggi, una si fa spedire di nascosto un vestito rosso fiamma, una ripensa al suo amore di gioventù. Lo riconosco… leggi tutto
Con Powell e Pressburger non vado decisamente d'accordo. Del solo Powell mi è piaciuto L'occhio che uccide, ma della coppia d'oro del cinema inglese non ho apprezzato né questo Narciso nero (1947) né il successivo - e tanto decantato - Scarpette rosse (1948). Pur citati in ogni manuale del cinema, trovo i loro film un po' leziosi e poco necessari e, al tempo stesso, non… leggi tutto
Madre Superiora, in missione Himalayana, inconcludente ma testarda (vitalissima); suore più anziane distratte e incerte; una novizia giovane e voluttuosa ma respinta, e contro la Superiora, fantasticata rivale, va in transfert omicida. Un feuilleton sregolato; ossimoro: di realismo astratto; cumulo vorticoso di straniamenti dove il protagonista più sicuro è, allora, non…
Un senso di trascendente e minacciosa irrealtà pervade ogni luogo e personaggio, che diventano metafore dell’asservimento dell’uomo alla Natura, inclini e soggiogati a ogni sorta di metamorfosi morale e terrestre. Dominato da una disciplina pittorica incredibile, resta tra i melodrammi anticlericali più impavidi di quegli anni. I volti austeri, allucinati e…
Questo film è stato ispirato da un romanzo della scrittrice R. Godden del 1939 e racconta di un gruppo di suore capeggiate da suor Clodagh (Deborah Kerr) che, su invito del generale a capo di uno stato sull’Himalaya, vi si recano per istituire una scuola ed un ospedale alloggiando in un vecchio edificio, in passato un harem, custodito dall’anziana Angu (May Hallatt); il le…
"LE INCOMPIUTE": sono alcune playlist non proprio ultimate, che erano però a buon punto qualche tempo fa (in questo caso tre mesi or sono) e poi rimasero "private" perchè fui preso da altro. Ho deciso,…
Il Vaticano ha chiesto al governo di modificare il ddl Zan.
Secondo il Corriere ha inviato una richiesta formale in cui tira in ballo anche il documento che regola i rapporti con lo Stato…
E' un film d'annata che ancora oggi risulta estremamente avvincente ed efficace. La narrazione è costruita in modo esemplare, la tensione drammatica è sempre molto elevata, il ritmo è incalzante, gli attori sono tutti ben calati nella parte e credibili e l'ambientazione è ampia, sontuosa e affascinante quanto chiusa e claustrofobica. La psicologia dei personaggi…
La follia assoluta, espediente narrativo che ci disturba ma al tempo stesso ci affascina perché rifugge la logica cartesiana della normalità delle nostre grigie esistenze, si può esplicare in…
La domanda che credo ci siamo posti più o meno tutti, quando l'iconico e vertiginoso strapiombo fa la sua prima apparizione nelle battute iniziali del film è: "Chi finirà divorato da quell'abisso senza fondo?". Dunque un'inquietudine strisciante e strana si insinua da subito dentro l'opera e si autoalimenta, come un organismo vivente, come un personaggio…
Con Powell e Pressburger non vado decisamente d'accordo. Del solo Powell mi è piaciuto L'occhio che uccide, ma della coppia d'oro del cinema inglese non ho apprezzato né questo Narciso nero (1947) né il successivo - e tanto decantato - Scarpette rosse (1948). Pur citati in ogni manuale del cinema, trovo i loro film un po' leziosi e poco necessari e, al tempo stesso, non…
Qualunque sia la vostra opinione, nel bene o nel male, oggi è la giornata del Regno Unito. La scelta di lasciare l'Unione Europea avrà sicuramente ripercussioni economiche e politiche per il nostro…
Ideali e passioni, funzioni da svolgere e tentazioni, così come mondi agli antipodi, si scontrano nell’opera di Michael Powell e Emeric Pressburger, summa dell’utilizzo espressivo dei colori, un vero e proprio capo d’opera in tal materia.
Al di là di questa eccellenza, è un’opera contrappuntata da una serie trasversale di qualità.
La giovane…
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Commenti (7) vedi tutti
Uno dei capolavori degli “Archers” in cui il talento immaginifico di Michael Powell è integrato perfettamente alla valida scrittura di Emeric Pressburger, e ne risulta una splendida veste visiva e profondità di lettura.
leggi la recensione completa di vermeverdeUn piccolo classico del cinema ancora oggi avvincente e interessante.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiDramma maestoso, senza concessioni alla pietà o al sentimentalismo.
leggi la recensione completa di giansnow89E' bello ciò che appare, ma solo quello
leggi la recensione completa di BradyLa purezza ci avvicina a Dio ma più ci innalziamo al di sopra dell'uomo e più profondo si apre l'abisso ai nostri piedi. Ciò sia detto con il colore del sangue, la bellezza della carne e il profumo del vento.
commento di michelil conflitto tra natura e civilta', erotismo e repressione: grande film, torrido, morboso, contraddistinto da un impatto cromatico devastante. Bravissime le attrici
commento di ed woodLe difficoltà di un gruppo di suore in un convento sperduto sulle montagne dell'Himalaya. La storia mostra come sia facile perdersi e sentirsi smarrite in un luogo ostile. E la fine è ingloriosa e senza appello.
commento di scream