Regia di Joss Whedon vedi scheda film
Eccola la tanto attesa reunion Marvel! Thor, Iron Man, Captain America, Hulk, Occhio di falco e Vedova nera, tutti insieme per combattere il male e salvare la terra dalla distruzione, come nel più ricorrente dei sogni di un cinefilo appassionato di fumetti. Sulla carta il progetto è faraonico, per cast, effetti speciali, intenti. E il botteghino risponde alla grande, perché se incuriosiscono l’arguzia di Stark o le imprese di Capitan America, se affascina la rabbia del gigante verde o il potere del martello scandinavo, figurarsi quanto possa attirare l’alleanza degli Avengers. “Avengers” sta per vendicatori; e per esser tali occorre subire un torto. A questo ci pensa il fratellastro cattivo di Thor, Loki, che ruba il Tesseract, misterioso oggetto già costato anni di congelamento a Captain America, dalle mani sapienti di Nick Fury e del suo S.H.I.E.L.D., a cui l’entità cubica occorreva, almeno secondo la versione ufficiale, per creare una vagonata di energia rinnovabile...
Quando tanti supereroi si mettono insieme sulla carta non esiste comunità di Chitauri che possa impensierirli (nemmeno se condotti da un villain decisamente spregevole). La mera battaglia buoni contro cattivi rischiava dunque di non essere sufficientemente credibile. Per cui il vero appeal gli sceneggiatori lo ricavano dai dissidi interni tra i supereroi, dalla loro difficoltà ad organizzazione, abituati come sono a pensare come singoli piuttosto che come squadra. La maggior parte della pellicola viene utilizzata principalmente per rintuzzare gli attacchi nemici ed oliare i meccanismi. Ma quando le divergenze sono appianate e lo squadrone di supereroi comincia la propria missione, a quel punto non c’è Loki che tenga.
È la sceneggiatura, non la regia, a volte banale a volte troppo enfatica, il vero fiore all’occhiello della pellicola. E lo si evince dalla capacità di rispettare la giusta par condicio tra i personaggi, dimostrando un esercizio equilibrismo con grado di difficoltà altissimo. Nonostante peculiarità differenti, tutti fanno la propria parte e danno un contributo sostanzialmente similare, tanto che tra Hulk ed Iron man, nonostante l’opposta filosofia nell’affrontare i nemici, alla fine non si può stabilire chi abbia dato il contributo maggiore alla causa. La prima lunghissima parte in cui i supereroi “s’annusano” prima di allearsi sotto la stessa bandiera, coincide con un’unità di scena ambientata nel quartier generale dello S.H.I.E.L.D, all’interno di una futuristica navicella spaziale; quella finale, ossia il preludio alla battaglia e lo scontro finale coi chitauri, viene combattuta (finalmente) in un’ambientazione cittadina, che conferisce maggiore pathos al combattimento, grazie a sequestri e liberazioni, esplosioni e salvataggi, attacchi e contrattacchi tra le vie metropolitane che rendono più empatico lo scontro per lo spettatore.
Quest’ultima fase, la più breve ma anche la più importante, nonché spettacolare, viene padroneggiata con cognizione di causa (nonostante un ritmo assillante di montaggio) ed il divertissement non manca. Ovviamente i nostri vincono. Per cui Shawarna per tutti (specie per i fumetto-cine-maniaci)!
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