Regia di Seth MacFarlane vedi scheda film
Pellicola che può vantare un successo incredibile nelle sale cinematografiche di tutto il mondo (550 milioni di dollari incassati a fronte di un budget di appena 50) che si cala con intelligenza/furbizia nel contesto demenziale prendendo formule già collaudate (due amici che combinano un disastro dietro l’altro), cambiando giusto il secondo amico con un orso di peluche parlante ed aumentando al massimo la dose di cattiveria.
John vuole avere ad ogni costo un amico tanto che in una notte natalizia esprime questo desiderio ed all’indomani scopre che il suo orsacchiotto Ted ha acquistato l’uso della parola.
Dopo tanti anni John (Mark Wahlberg) è ancora inseparabile dal suo Ted, nonostante nella sua vita sia entrata da quattro anni Lori (Mila Kunis).
Quest’ultima gli chiederà di crescere, ma staccarsi da Ted per John è più facile da dire che da fare.
Uno spirito demenziale e spesso cattivo (a volte fin troppo gratuito, un paio di battute assurde sull’11 settembre vengono “profanate”, quasi a bassa voce rispetto a molte altre, ma riecheggiano, probabilmente non nelle orecchie degli americani solitamente patriottici fino all’inverosimile), fornisce un’imprinting diverso ad una commedia che nel substrato ricorda da vicino, con le dovute licenze, molti altri film.
Ma i meriti sono tanti, innanzitutto la presenza di Ted viene introdotta in modo efficace, facendoci velocemente accettare l’impossibile assunto, ma poi soprattutto lo sberleffo è per buona parte, almeno fino all’inevitabile ricongiungimento fisico ed emotivo della parte finale, presente con una costanza inaspettata.
Si ride decisamente “duro”, con alcuni frangenti destinati ad essere “cult” per il genere, su tutti il lungo spezzone dedicato a “Flash Gordon”con Sam Jones chiamato in campo e con tutta una costruzione (la foga di John alla notizia della sua presenza, il viaggio “siderale” in macchina, il festino balordo ed il combattimento di Ted contro un’anatra) che è puro delirio.
E la cattiveria si “rivolta” più volte sul mondo del cinema (battute fortemente negative su Adam Sandler ed il suo “Jack e Jill”, Taylor Lautner e Brandon Routh, tutte più che meritate), altre volte ci si scherza semplicemente sopra (il cameo di Ryan Reynolds che da sciupafemmine diventa gay e la presenza “obbligata” di Tom Skerritt), ma poi si gioca “pesante” anche sul resto, basta vedere le scenette di Ted al supermercato con la bionda esplosiva di turno (anche qui si va molto oltre, ma con “coscienza” di farlo).
Certo poi nella parte finale si ripiega su canali più omologati (ma qualche scheggia impazzita non manca mai), opzione praticamente obbligata per prendere un po’ tutti i gusti e che si può perdonare in virtù di un percorso che non manca di andare a volte fuori giri (non tutte le battute funzionano), ma che riesce a dare un senso di “veridicità” (il bambinone di 35 anni è tutto fuorchè fuori dal reale) ad una storia felicemente bislacca.
Esagerato (sia nel bene che nel male, per me molto di più nell’ottica positiva).
Ci si aspettava molto e forse poteva fare di più, ma pur in un'ottica che non poteva fare a meno di dare una sbirciatina al lato più commerciale dell'operazione non ritrae di certo indietro la mano.
Anzi a volte esagera (vedi un paio di già citate "battutacce" sull'11 settembre), ma in linea di massima lo fa con un senso pratico vincente.
Promosso, con solo qualche riserva.
L'orsacchiotto di peluche le ruba la scena e non solo per il suo essere in mezzo ad una (presunta) vita di coppia.
Comunque lo sfondo che offre è all'altezza della situazione.
Sufficiente.
Lascia da parte i muscoli (tranne per una scazzottata furiosa con Ted nella quale comunque le prende di gran gusto) e possiede il volto giusto, ovvero un pò da "bambaccione" e "credulone", per la parte.
E sta al gioco senza tanti problemi, anzi direi che la sua è stata una scelta azzeccata.
Discreto.
Da corpo ad un cattivo piuttosto gustoso, con un'impronta inquietante il giusto.
Più che sufficiente.
Abbastanza delirante.
Sta al gioco con brio.
Viscido datore di lavoro di Lori.
Ruolo bruttino e che di certo non fa tifare a suo favore.
Nei panni di se stesso e del suo mitico personaggio "Flash Gordon".
Scatenato e goliardico.
Si prende amabilmente in giro in un piccolo cameo.
Così si fa.
Nei panni di se stessa in un concerto nel quale "rivela" di essere amica di lungo corso di Ted.
Simpatica a stare al gioco.
Minuscolo cameo, ma gustoso.
Impagabili le sue scene "amoreggianti" con Ted.
Bellezza mozzafiato che nella parte ci sta alla grande.
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