Regia di Bertrand Blier vedi scheda film
« Les valseuses » è il trionfale esordio di Bertrand Blier nel lungometraggio e rappresenta ancora oggi il classico « cult », ben al di là delle giovani generazioni dell’epoca. Il film è rapido nella successione degli eventi, Terzo incasso nelle sale francesi nel 1974, scapigliato e trasgressivo nei dialoghi come nelle scene grottescamente erotiche. I personaggi vivono in una dimensione asociale, amano - sì - ridere e divertirsi, ma sono confrontati a drammi umani reali, cui danno le loro personalissime e spesso strampalate risposte. Dopo questo impressionante successo, Gérard Depardieu e Patrick Dewaere si confermeranno a più riprese come grande coppia della commedia francese d’autore. Ai due si affianca Miou-Miou, in uno dei suoi ruoli più riusciti in inizio di carriera. Si offre ai suoi partners come allo spettatore con impudicizia sfrontata e innocente (scopa e non partecipa, ma arriva l’inaspettato colpo di scena), disarmando con la sua sincerità anche il più accanito voyeur. Non riesce naturalmente a passare inosservata la breve partecipazione, nella parte finale del film, di Isabelle Huppert, adolescente scalpitante e paffutella, che lascia la famiglia piccolo-borghese per accodarsi all’allegra e sconclusionata brigata. Un importante film, che rende in maniera scapestrata ma intelligente l’aria libertaria e libertina di quegli anni. Alla sua uscita, divise i giudizi tra chi lo osannò per la sua libertà di espressione e chi deprecò la simpatia suscitata da personaggi tutt’altro che raccomandabili. Vengono in mente gli stessi anatemi lanciati su Alex e la sua banda per « Arancia meccanica » di Stanley Kubrick (1971).
Jean-Claude (Gérard Depardieu) e Pierrot (Patrick Dewaere) sono due giovani sbandati che passano il tempo nel loro quartiere di periferia tra furtarelli, scippi e altre prodezze teppistiche. Un giorno, dopo aver molestato un’anziana signora nel parcheggio di un supermercato, se ne vanno a scorrazzare a bordo di una Citroën DS, presa "in prestito" al titolare di un negozio di parrucchiere. Quest’ultimo li sorprende nel momento in cui stanno riparcheggiando l’auto nel posto in cui l’avevano trovata. Li blocca minacciandoli con una pistola. La discussione si fa concitata e i due giovani tentano di darsi alla fuga, portandosi dietro Marie-Ange (Miou-Miou), sciampista e amante del parrucchiere. Parte un colpo e Pierrot viene ferito. Curato in maniera rocambolesca, riesce a cavarsela e, per verificare l’avvenuta guarigione, Jean-Claude gli consiglia di accoppiarsi con Marie-Ange. Quest’ultima accetta passivamente, senza alcun problema, ma non provando alcun piacere. La ragazza diventa intimamente amica dei due, fa l’amore con entrambi, ma sempre con il più totale distacco. Jean-Claude e Pierrot ne sono comunque attratti, vorrebbero che scoprisse le "gioie dell’amore" e proseguono in sua compagnia nelle loro scorribande. Nel loro allegro e incosciente percorso, ne combineranno di tutti i colori, faranno incontri sorprendenti, impareranno a conoscersi attraverso esperienze avventurose e spesso libertine.
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