Regia di Barry Levinson vedi scheda film
Astenersi amanti del sushi ...
In una cittadina turistica sulla costa orientale degli Stati Uniti , nel giorno della festa dell' Indipendenza , inizia a diffondersi quella che sembra una misteriosa intossicazione ... A settant' anni suonati , l' affermato regista Barry Levinson si rimette in gioco , adottando in questo film la tecnica del " mockumentary " , parecchio alla moda tra le nuove generazioni di cineasti . E nasconde tra le pieghe di un film dell' orrore la forte denuncia sugli irreparabili danni dell' inquinamento indiscriminato , causato da una cultura politica che pensa solo all' economia e non alla salute pubblica . Assistiamo così alle tipiche immagini confuse , in stile finto documentario , ma questa volta c' è un' assortimento di fonti , tra videocamere amatoriali , telefonini , Skype , telecamere di sicurezza e riprese di una piccola troupe giornalistica .
Il tutto assemblato drammaticamente per denunciare una tragedia che le autorità americane avrebbero tenuto nascosta all' opinione pubblica . In effetti la sceneggiatura affonda le radici in una storia vera , quella della moria di milioni di pesci nella zona , ma la arricchisce , attribuendone la causa alla mutazione genetica di un minuscolo ( ma inquietante ! ) parassita marino . E basta questa ( solo potenziale ! ) realisticità a creare nello spettatore ansie sconvolgenti , favorite da fiotti di sangue , urla strazianti e bubboni purulenti che esplodono nelle sgranate ma disgustose inquadrature del found footage . Un film corale , con un cast eterogeneo e del tutto sconosciuto , come si conviene ad una pellicola del genere . Insomma , un buon film eco-horror , persino verosimile , in cui la tensione cresce poco a poco e regge bene sino al termine , ben messo in scena dal veterano Levinson . Per me si merita un buon 7 .
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