Regia di Lorene Scafaria vedi scheda film
Un enorme asteroide è diretto verso la Terra e l'umanità ha solo tre settimane prima dell'impatto che ne segnerà la probabile estinzione. Mentre tutti si abbandonano alla rabbia, all'edonismo, al suicidio (più o meno "assistito") o rifiutano la realtà reiterando le rassicuranti certezze della quotidianità, il grigio assicuratore Dodge accetta con rassegnazione il suo destino e stringe un mutuo accordo con la scanzonata vicina Penny per aiutarsi a vicenda in un viaggio alla ricerca del grande amore di lui e della famiglia di lei.
Verso la metà degli anni 80, in piena Guerra Fredda e nell'angoscia di un possibile e imminente "Day After", gli inglesi Ultravox, nel loro videoclip di Dancing With Tears In My Eyes, misero in scena gli ultimi struggenti minuti di vita di una coppia innamorata, mentre i missili nucleari viaggiavano crudelmente verso i loro obiettivi. La paranoia atomica è stata sostituita da quella astronomica, ma la stessa dolce mestizia di quel video la si può trovare nell'esordio cinematografico di Lorene Scafaria. Lontanissimo dalla pornografia della catastrofe rappresentata dall'insopportabile Melancholia, così come dalla tonitruante apocalisse di Deep Impact, Cercasi Amore... preferisce concentrarsi sull'umanissimo dolore di uomini e donne di fronte all'Inevitabile e raccontare la fine del mondo nelle forme di un'agrodolce (e un po' irrisolta) commedia romantica on the road. Il fatale asteroide resta sullo sfondo e si limita a incombere sulle vite dei protagonisti come una metafora: solo liberandoci dalle nostre sovrastrutture e dai condizionamenti sociali possiamo essere davvero liberi e sperare di trovare il Vero Amore.
Simpatici Steve Carell e Keira Knightley, anche se entrambi si limitano a riproporre due personaggi alquanto stereotipati (lui, timido e serio, lei pazzerella e un po' hippy, sembrano i protagonisti di Elizabethtown e mille altri film simili); sfizioso il parterre di comprimari di lusso, da William Petersen a Rob Corddry, da Adam Brody a Martin Sheen.
Carino, probabilmente un po' sopravvalutato: 6/10.
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