Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Commedia "malinconica" di Verdone.Si sorride, di tanto in tanto.
Ulisse,Alias Verdone,con Fulvio,cioè Favino e Domenico,l'onnipresente Giallini, sono tre padri separati costretti a "girare" quel poco che guadagnano,a ex mogli e figli. Ulisse,è stato un produttore discografico di successo ,ma ora caduto in disgrazia, gestisce un negozio di dischi, nel cui retrobottega abita e si arrangia vendendo "oggetti vintage" su e-bay. Ha una figlia, che vive a Parigi con la madre Claire, un'ex cantante. Fulvio,invece è un ex critico cinematografico, che ormai è ridotto a scrivere banali trafiletti di cronaca rosa e vive presso un convitto di religiose. Anche lui ha una figlia piccola,che la ex moglie non gli permette di vedere.Domenico,da agiato imprenditore,si è dovuto riciclare come agente immobiliare,dorme come "ospite"fisso sulla barca di un amico e per mantenere due famiglie,fa il gigolò per tardone.Ha un rapporto difficile con i due figli più grandi e deve provvedere ,sia alle spese per l'ex moglie, che quelle per l'ex amante Marisa,da cui ha avuto un'altra figlia. Dopo un incontro casuale, durante la ricerca di una casa in affitto, Domenico Ulisse e Fulvio,eternamente in bolletta, per far fronte alle spese di vitto e alloggio ,si trasferiscono tutti nello stesso squallido fatiscente alloggio,Inizia così la loro tragicomica convivenza,un posto in cui i cellulari non prendono e la metropolitana sembra provocare un terremoto ad ogni suo passaggio, Tuttavia l'incontro con la stralunata Gloria, cardiologa stramba ed eccentrica, coinvolta inaspettatamente nelle piccole traversie dei tre, cambierà la vita di Ulisse.Alla fine a risollevarli dalle disastrose condizioni economiche, paradossalmente provvederanno a sopresa proprio le "famiglie".
Con questo film Verdone prova a cimentarsi su di un tema molto attuale, la crisi economica,che degrada anche i rapporti umani e sociali,affidandosi a un punto di vista insolito, quello dei cinquantenni, dalle vite terremotate, smarriti ,persone deluse, confuse,inaffidabili, incapaci di gestire la propria vita,sostanzialmente immaturi anche se grandi,che guardano indietro invece di vivere nel qui e ora.
Verdone attore e regista, che ha saputo raccontare con fantasia e spirito di osservazione acutissimo e con tagliente ironia e caustico spirito,sferzando i costumi e le consuetudini,l'Italia degli anni ottanta e novanta,dando il volto e la maschera a personaggi coloriti e a volta grotteschi,ha abbandonato da molto il profilo comico, che lo connotava e il tono scanzonato che caratterizzava anche le sue sceneggiature,a vantaggio di film più intimisti e introspettivi, commedie solo apparentemente leggere, ma attraversate da una vena malinconica, con personaggi tristemente perdenti da tutti i punti di vista.
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