Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Tre disgraziati, sfortunati al lavoro e con le rispettive mogli, decidono di convivere pur non conoscendosi a sufficienza. Comincia una forzata coabitazione con la parola “incompatibile” come leitmotiv…
“Posti in piedi in paradiso” è un film d’attualità che tratta dell’ansia di prestazione e dell’infelicità fisiologica dell’era moderna, ma è anche il ritratto sociologico e tremendamente sincero di una generazione di falliti o, come la definisce Ulisse (il personaggio di Carlo Verdone), una “generazione di miserabili”.
Il film è tutto giocato su una caratterizzazione eccessiva dei personaggi, tutti esagerati al limite della caricatura, ognuno nel proprio mondo e con i propri ideali, ma comunque incasinati a dovere. Un film che va per addizioni, giacché è dagli scontri e dai contrasti tra i protagonisti che scaturiscono tutte le gag. Il tono della commedia è tra il dolce e l’amaro, con tratti di umorismo pirandelliano, basti pensare al finale, che sostanzialmente non dà allo spettatore la certezza che il futuro sia più roseo del complicato presente.
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