Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Bisogna andare oltre. Solo se riesci a superare le apparenze, ad andare al di là dei luoghi comuni di un cinema che è al passo con i tempi (funesti) del nostro paese, ti godi una pellicola ricca di significato e un po' di poesia.
Dopo il deludente "Io,loro e Lara", Carlo confeziona un'opera come "quelle di una volta" e ci regala un film veramente, ma veramente, bello.
Il ritorno alla commedia pura, naturale, non sforzata.
Un cast preparatissimo e distribuito nei ruoli giusti, tra tutti eccelle Marco Giallini che, nonostante i suoi occhi pienamente iniettati di tristezza (in ogni film/serie tv in cui mi è capitato di incontrarlo è la prima cosa che mi ha colpito è che mi ha fatto dare un, negativo, giudizio affrettato sulle sue capacità), riesce a farci ridere anche nella malinconia che Carlo personifica alla perfezione nel personaggio di Ulisse, un uomo che vive di passato e ricordi che sanno di autobiografico. Delusa da Favino (se questo è il massimo che può dare alla commedia, meglio che torni a fare film drammatici) sorpresa dalla Ramazzotti, me ne sono tornata a casa contenta e con il cuore colmo di gioia.
Grazie a Carlo, l'unico in Italia, che riesce a parlare del nostro paese, a mettere in luce i problemi pur continuando a mostrarci un barume di speranza.
Grazie a Carlo, uno di noi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta