Regia di Bruno Gaburro vedi scheda film
Scritto da Piero Regnoli e diretto da Bruno Gaburro: le garanzie per l’insuccesso ci sono tutte. Anche se la tragica situazione di partenza è parzialmente mitigata da un paio di elementi interessanti nel cast (Maurice Poli e Gabriele Tinti, insomma attori veri) e dalla presenza della felliniana (per forme, ma anche perché prese parte cinque anni prima a La città delle donne) Donatella Damiani, che non risparmia le sue burrose grazie in questa pellicola (in seguito scomparirà dal cinema, ma poserà per Playboy). Il protagonista, il giovane Scott Coffey, è invece piuttosto legnoso; sopravviverà fra particine, soprattutto in serie televisive statunitensi, per qualche anno, poi lo ritroveremo addirittura in piccoli ruoli in Strade perdute e Mulholland drive (!). Gaburro a quei tempi licenziava il suo filmetto annuale, tutti lavori di bassissimo budget, altrettanta qualità e pressochè identici l’un l’altro: storie di vaghissima tensione incentrate su rapporti morbosi in cui il fulcro della narrazione era incentrato sulla camera da letto. Il peccato di Lola, già dal nome, riflette in pieno questi standard. Fotografia del fido collaboratore – che girerà in seguito qualche porno – Pasquale Fanetti, musiche risibili di Pino Pintucci. 2/10.
La procace governante Lola tenta in ogni modo di sedurre l'adolescente Albert. Quando il ragazzo finalmente si lascia andare, per lui comincia un turbine di guai, fino alla tragedia.
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