Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film
Luoghi comuni a non finire, inseriti, però, questa volta, in un contesto ancora meno credibile del solito: solo come esempio, New York è strapiena di napoletani che sembra Fuorigrotta, mentre proprio non si riesce a capire come sia potuto capitare il milanesissimo Ugo Bologna a dirigere una stazione televisiva di Palermo. Che il capoluogo siciliano, poi, possa costituire uno dei vertici del cosiddetto "triangolo della camorra" è un altro mistero della fede meroliano. Immancabili le canzoni di Merola, le lacrime sul cadavere della moglie ("povera muglierella mia, me l'hanno accisa!") e il lieto fine di maniera. Il romano Howard Ross, alias Renato Rossini, faccia da cattivo da spaghetti western, cerca di rilanciarsi come commissario, mentre Nello Pazzafini, qui quasi un deus ex machina, interpreta un valoroso poliziotto ispanico.
Due cose, in questo film, sono da culto: il nome del figlioletto del protagonista, che si chiama Masaniello (e perché non Pulcinella?), e la sparatoria tra Merola e Ugo Bologna. (9 novembre 2007)
Un ex camorrista uscito dal giro, che ormai gestisce un ristorante tipico, viene risucchiato nella guerra di camorra, dopo che, per errore, gli viene assassinata la moglie.
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