Regia di Lorenzo Vignolo vedi scheda film
Tre episodi sul colorato universo del precariato oggi raccontati da due strampalati soci di un’agenzia interinale (i grotteschi ed ex Cavalli Marci Alessandro Bianchi e Michelangelo Pulci). In Badante (decisamente il migliore) uno straordinario Francesco Pannofino - pervicacemente, politicamente scorretto - tratta gli assistenti inviati per accudirlo (è su una sedia a rotelle) come zerbini, offendendoli e coinvolgendoli nella sua vita dissoluta e “disperata”. In Cuore Toro (decisamente il peggiore) Dario Bandiera si finge medico per conquistare la bella (e sprecata) Daniela Virgilio, ossessionata dal Dr. House e da chiunque indossi un camice bianco: nella vita, in realtà, l’uomo aiuta i tori a donare seme per riproduzione. In Il trucco (parzialmente riuscito) Nicole Grimaudo (brava) per sbarcare il lunario è costretta ad accettare di lavorare in un’impresa di pompe funebri: è un’esperta di make up e dai sogni artistici covati sui palcoscenici teatrali finirà invischiata addirittura in una storia di mafia. La commediola è meno peggio di quanto temuto: peccato per il secondo capitolo, superficiale e totalmente privo di scrittura (e recitato male da uno dei tanti attori malinteso del nostro cinema, il citato Bandiera). Nei non pochi camei si distingue ancora una volta Nino Frassica, boss semirincoglionito che strappa più d’una risata.
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