Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film
Al ritmo di battute da caserma e doppi sensi che farebbero arrossire Alvaro Vitali, questo puerile filmetto di bassissima lega, indirizzato ad un pubblico senza pretese, dimostra di avere meno aspirazioni artistiche di un film con Rocco Siffredi.
Un prodotto pornografico, nel senso di volgare e smaccatamente kitsch, senza nessuna velleità artistica e con la sola volontà di buttarla sul triviale. Cast assortito senza un criterio (da Enzo Salvi a Claudia Gerini, dal mago Forrest a Filippo Timi).
All’inizio, in un incipit confusionario in cui non si sa dove si vuole andare a parare, dopo aver trattato i film d’autore come feccia da mettere al rogo, si citano anche i Lumiére che probabilmente, se avessero saputo che in futuro ci sarebbero stati registi alla Fausto Brizzi, con buona probabilità avrebbero bruciato il brevetto della rivoluzionaria invenzione.
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