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Com'è bello far l'amore

Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film

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La recensione su Com'è bello far l'amore

di mm40
2 stelle

Dopo un'intensa gavetta come sceneggiatore, Brizzi arriva alla sua prima regia (Notte prima degli esami, 2006) a quasi quarant'anni; come a voler recuperare il tempo perduto, da quel momento si dedica a un superlavoro sfiancante: Com'è bello far l'amore è infatti il suo sesto film in sei anni. Ma la cosa più preoccupante da constatare non versa sul piano statistico, bensì su quello artistico: questa è infatti la sesta blanda commediola sentimentale su sei, con i medesimi toni e lo stesso approccio all'argomento in questione. Che qui è la sessualità nella coppia di mezza età: scabrosetto, ma trattato con una dose di ironia talmente massiccia da vanificare qualsiasi pensiero pruriginoso (e ciò va considerato positivamente poichè è questo l'esatto proposito che si erano fatti il regista e i suoi co-sceneggiatori Marco Martani e Andrea Agnelli). Fabio De Luigi, Filippo Timi e Claudia Gerini sono al posto giusto (specie il primo, ormai definitivamente incastrato nella macchietta del brav'uomo pasticcione); particine vengono ritagliate per Lillo di Lillo e Greg, Enzo Salvi, Michele Foresta/Mago Forest e il pornodivo (vero) Franco Trentalance, già star televisiva ormai accettata da mamme e nonne. Il problema essenziale di Com'è bello far l'amore risiede tutto nella scarsità di idee: Brizzi è un apprezzabile mestierante e i suoi interpreti funzionano, ma la sostanza di cui si dibatte è misera e pavidamente poco approfondita (d'altronde se il target è il vasto pubblico, di meglio non si poteva proporre). Per farsi un'idea del livello delle battute, basti quella di chiusura; un pornodivo a una collega: "Hai mai pensato a farti una famiglia?"; "Sì, una volta mi sono fatta due fratelli, il padre e uno zio". Con roba del genere, alle medie già si sbadigliava. 2/10.

Sulla trama

Una coppia, passati i quaranta e con un figlio già grande, si trova in piena crisi sessuale. Per risolverla chiede consiglio a un affermato pornodivo, amico dei due. Seguono gag.

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