Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film
Giulia e Andrea, coniugi quarantenni alle prese con un cronico calo del desiderio, tentano di dare un po' di pepe al loro matrimonio con i consigli di Max, pornodivo e vecchio amico di Giulia. Da segnalare, parallelamente all'agghiacciante vicenda principale, la risibile storia minore del figlio adolescente della coppia, Simone, innamorato di un'antipaticissima coetanea. Sconsolante oltre ogni dire, "Com'è bello far l'amore" è talmente brutto da lasciare letteralmente senza argomenti per descriverne l'osceno squallore. Non si ride praticamente mai, il tema (il calo del desiderio nelle coppie italiane) è vecchio come il cucco ed abusatissimo in millemila talkshow televisivi di bassissimo conio da almeno vent'anni a questa parte, imbarazza, poi, che un attore hard venga elevato al rango di ideale maitre à penser della sessualità di una decadente e plastificata contemporaneità caratterizzata da uso ed abuso di pornografia internettiana. Lascia infine perplessi come l'italietta messa in scena da queste "nuove" commedie nostrane sia sempre florida, estremamente benestante e lontanissima dal paese reale, con i suoi tanti problemi: ma in che mondo vivono questi sceneggiatori? Solita regia "televisiva" di Fausto Brizzi che, tranne il fresco ed in qualche modo innovativo esordio di "Notte prima degli esami", per il resto della sua carriera cinematografica ha praticamente girato solo spazzatura. Cast allo sbaraglio: Fabio De Luigi è bravo, ma tra cinepanettoni e schifezze assortite, sta buttando via la sua notevole verve comica in maniera davvero deludente (ma sicuramente remunerativa), Claudia Gerini, nonostante non sia più una ventenne, continua ad essere uno schianto (tra bikini e completini, si concede in maniera anche abbastanza generosa), Filippo Timi gigioneggia con la sua voce dall'impostazione teatrale, imbarazzante Giorgia Wurth, sprecati e fuori ruolo i pur bravi Virginia Raffaele, Michele Foresta e Michela Andreozzi, il nulla più assoluto il giovane Alessandro Sperduti. Fotografia patinatissima, colonna sonora a dir poco mortifera e una domanda che si staglia infine senza una risposta ben precisa; ma perché diavolo "Com'è bello far l'amore" è stato girato in 3D? L'unica ipotesi che mi sento di avanzare sarebbe il tentativo di far visionare al pubblico in maniera tridimensionale il famoso e invero magnifico derrière della protagonista Claudia Gerini. Cinque stelle a lui ed alla sua titolare, nemmeno una a quello che probabilmente indicherei in un'eventuale classifica dei 10 film più brutti che abbia mai visto. Voto pessimo.
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