Regia di Eduardo De Filippo vedi scheda film
Una ditta acquista un terreno nella periferia napoletana, per costruirvi delle case. Purtroppo, quando gli ingegneri arrivano sul posto, da Milano, vengono scacciati malamente da una folla di disperati che abitano in baracche abusive proprio in quella zona. Ma i lavori vanno comunque fatti e una catapecchia crolla, fortunatamente senza morti; a quel punto alcuni napoletani corrono a Milano a farsi giustizia.
Uno spettacolo di teatro ripreso su pellicola; neppure fra i più noti e più originali di Eduardo, del resto, questo Napoletani a Milano. Ridotta in sceneggiatura cinematografica dall'autore del testo originale, anche regista e attore qui, e dalla premiata coppia Age/Scarpelli, questa commedia leggerina punta tutto sui consueti stereotipi che vedono gli italiani nordisti imprenditori senza sentimenti e i sudisti tanto buoni e tanto cari, ma poveri in canna e svogliati: materiale già vecchiotto nel lontano 1953. E considerato sgradevolmente 'politicamente scorretto' mezzo secolo più tardi, per giunta. Non basta quindi il mestiere, tanto, degli interpreti e del cast tecnico (fra gli altri: Leonida Barboni per la fotografia e il fratello Enzo operatore alla macchina; Renzo Rossellini per la colonna sonora; Franco Fraticelli per il montaggio) a dare quel tocco di plusvalore necessario all'opera per distaccarsi da quella sopra accennata mera, fredda rappresentazione sul grande schermo di un copione teatrale. Oltre a De Filippo compaiono in scena Anna Maria Ferrero, Vittorio Sanipoli, Tina Castigliano, Irma Capece Minutolo e l'americano Frank Latimore; a Eduardo andrà meglio l'anno successivo con la riduzione cinematografica della sua commedia Questi fantasmi. 3,5/10.
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